CATANIA – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che continua l’attività stromboliana con intensità variabile al Cratere di SE da almeno due bocche, di cui quella più orientale produce continuo lancio di brandelli di lava oltre l’orlo craterico. Inoltre, si osserva attività esplosiva discontinua al Cratere Voragine.
Aggiornamento ore 22,33
Dall’osservazione più dettagliata del teatro eruttivo eseguita durante il sopralluogo effettuato in data odierna da personale INGV (vedi Comunicato di aggiornamento Etna n. 95), si conferma il collasso della porzione SO del cono del Cratere di SE e che tale collasso abbia generato i tre flussi piroclastici descritti nei comunicati precedenti. È stato possibile osservare inoltre, che i due flussi lavici si sono generati dalla base del Cratere di SE (flusso Sud) e dal suo basso fianco Sud-Occidentale (flusso lavico di Sud-Ovest). In particolare, il flusso Sud si è allargato alla base del Cratere di SE formando almeno quattro lobi principali che si sono arrestati sul pianoro tra la base del Cratere di SE ed i Monti Barbagallo. Uno dei lobi ha continuato ad espandersi in direzione SSO per poi arrestarsi tra i Monti Barbagallo e Monte Frumento Supino. Il flusso lavico di Sud Ovest si è messo in posto seguendo la stessa direzione del flusso lavico di Sud, raggiungendo ed in parte raggirando verso Ovest Monte Frumento Supino, dove il suo fronte si è allargato ed inspessito.
In generale, dalle immagini registrate durante il sopralluogo, si osserva che il flusso di Sud è notevolmente più stretto rispetto all’altro, soprattutto in prossimità del suo fronte. Il flusso lavico di Sud-Ovest, invece ricopre un’area decisamente più ampia sin dalla zona prossimale alla bocca. Durate il sopralluogo, entrambi i flussi lavici non erano più alimentati e si presentavano in raffreddamento.
Attività esplosiva dal Cratere di SE
Per quanto riguarda l’attività esplosiva dal Cratere di SE, questa è stata intra-craterica e ha prodotto boati e sporadiche emissioni di cenere che si sono disperse rapidamente in area sommitale sino alle 12:52 UTC, quando ha avuto inizio l’emissione di cenere più cospicua. Questa era prodotta da una bocca esplosiva posta nel settore orientale del Cratere di SE. Infine, il personale INGV in campo ha anche osservato due blande emissioni di cenere (circa alle 11,35 e 11,40 UTC) dal Cratere Voragine che si sono disperse velocemente in area sommitale.
Dal punto di vista sismico, il tremore vulcanico, anche nelle ultime ore, ha mantenuto le stesse caratteristiche che hanno contraddistinto gran parte della giornata di ieri: relativamente alla sua ampiezza media si osservano ancora modeste oscillazioni dei valori, che permangono su un livello alto; la posizione del centroide delle sue sorgenti risulta sempre localizza nell’area del Cratere di SE.
L’attività infrasonica continua ad essere sostenuta: rimangono su un livello alto il numero e l’ampiezza degli eventi infrasonici, soprattutto durante le fasi di incremento dell’ampiezza del tremore.
I dati di deformazione del suolo non presentano variazioni significative.