CATANIA – Il commissario straordinario del Consorzio di Bonifica della Sicilia Orientale, Fabrizio Viola, ha rigettato la richiesta della Flai Cgil di avviare gli operai a tempo determinato necessari alle operazioni di manutenzione ordinaria per la stagione irrigua 2016.
Una posizione che il sindacato giudica “inaccettabile”. Nel corso di un incontro con i sindacati, infatti, il commissario ha sostenuto che gli operai stagionali non potranno essere avviati prima della approvazione della finanziaria da parte dell’Ars, poiché la l.r. 32/2015 (approvazione dell’esercizio provvisorio fino al 29/02/2016) non assicura la necessaria copertura finanziaria.
Per Pino Mandrà, responsabile per i temi Consorzio di Bonifica nella segreteria provinciale della Flai Cgil Catania, è in corso “un’allarmante condizione organizzativa derivante dall’assenza di un’assunzione di responsabilità in un contesto agricolo in forte sofferenza. Le effimere dichiarazioni del commissario straordinario, che da un lato lancia appelli al buon senso dei lavoratori dei Consorzi, dall’altro assume e detta direttive che preludono ad una deresponsabilizzazione di quanto perpetrato fino ad oggi, rappresenta il vano tentativo di scaricare le colpe della mala gestione e dalla assenza di politica regionale sulla bonifica etnea”.
La Flai Cgil ha chiesto a Viola di avviare immediatamente i lavoratori stagionali, dato anche l’attuale sottodimensionamento della pianta organica del Consorzio 9 (sono sedici le unità in meno), che eppure è il più esteso della Sicilia e il secondo d’Italia.
“Il Consorzio 9 – continua Mandrà – ha delle peculiarità totalmente diverse rispetto agli altri Consorzi della Sicilia, e la sua gestione non può prescindere dalla forza lavoro che è rappresentata per lo più da personale precario”.
Per la Flai Cgil di Catania, proprio la legge regionale 32/2016 permette di operare in dodicesimi; per di più non sancisce alcun divieto all’avvio dei lavoratori, e che pertanto potrebbe trovare copertura provvisoriamente sulle previsioni di bilancio dell’anno 2015 ove furono impegnati per 151, 101, e 51 giornate. Se invece dovesse prevalere la posizione annunciata dal commissario, “saranno paralizzate le funzioni istituzionali del Consorzio di Bonifica 9 Catania che, non essendo in grado di erogare i dovuti servizi agli oltre 22.000 utenti del comprensorio etneo e non solo, rischia di mettere in ginocchio l’agricoltura dell’intera Piana di Catania e l’incolumità delle popolazioni che insistono nel comprensorio. Chiediamo all’assessore regionale Cracolici – conclude Mandrà – di assumere decisioni serie e concrete attraverso un indirizzo politico in grado di dare risposte e certezze per il futuro dei lavoratori e dell’agricoltura catanese”.