CATANIA – Diventare genitori è sicuramente uno dei momenti più belli ed emozionanti per le coppie. Ma si tratta anche di un impegno non indifferente. Le energie vengono del tutto focalizzate sul neonato, così come le giornate e perfino le nottate.
La situazione si complica quando si deve incrociare il tempo con lo studio, con annesse lezioni, esami, senza trascurare la componente di ansia e stress.
Figli e università: come gestirli?
Spesso, conciliare l’università con la famiglia e la gestione della casa diventa un’impresa quasi titanica.
Eppure sono tantissime le mamme che studiano e che, al tempo stesso, egregiamente riescono a prendersi cura dei figli.
Lo stesso discorso vale per gli universitari che diventano padri e che devono contribuire anche al management familiare mentre preparano gli esami e seguono le lezioni.
Alcuni corsi di laurea, tra l’altro, sono veramente impegnativi, richiedono una presenza fisica costante e quindi un neo-genitore non riesce ad accudire perfettamente il proprio bambino, che viene magari affidato a babysitter o nonni.
Le “stanze rosa” all’Università di Catania
L’università, però, da sempre ha la “pretesa” di essere inclusiva, a misura di studente. Qualsiasi, anche chi ha figli.
Per agevolare gli studenti-genitori, infatti, i rappresentanti degli studenti di Alleanza Universitaria dell’Università di Catania, sulla scia anche di altri atenei d’Italia, hanno proposto la creazione – nei 18 dipartimenti – di apposite “stanze rosa”, attrezzate per mamme e papà che intendono stare a fianco del proprio piccolo, senza rinunciare al loro diritto allo studio.
La video intervista ai rappresentanti
Ai nostri microfoni, per spiegare nel dettaglio la richiesta avanzata, sono intervenuti Marco Piro, rappresentante del Nucleo di Valutazione dell’Ateneo catanese, e Giuseppe Pisa, rappresentante in Senato Accademico dell’associazione Alleanza Universitaria.
A fianco degli studenti ogni giorno
Gli studenti chiamano, i rappresentanti rispondono. L’obiettivo è quello di vivere l’Ateneo a 360 gradi, 365 giorni all’anno.
“Abbracciamo delle specifiche istanze degli studenti che ci segnalano un modo per migliorare l’università e noi come rappresentanti ci impegniamo per portare avanti questa necessità di cambiamenti e di maggiore inclusività dell’Ateneo“, ha detto Giuseppe Pisa.
Le altre istanze: unico fine l’inclusività
Quella appena descritta non è la sola proposta avanzata. “Precedentemente la nostra associazione ha avanzato la richiesta che prevede l’installazione di distributori di assorbenti nei vari plessi dell’Università“, ricorda Marco Piro.
“Abbiamo richiesto a Giurisprudenza l’installazione di ascensori a Villa Cerami per permettere anche agli studenti con disabilità di poter accedere al piano principale, all’aula laurea e al corpo centrale della Villa“, aggiunge Giuseppe Pisa.