CATANIA – Nella Città Metropolitana di Catania, intorno alle 9mila famiglie hanno ricevuto un sms (short message service) da parte dell’Inps, il cui contenuto comunicava la sospensione del Reddito di cittadinanza.
La manifestazione sit-in del 25 agosto
Il 25 agosto in via Etnea a Catania, nelle vicinanze della Prefettura, l’associazione “Disoccupazione Zero” ha organizzato una manifestazione sotto forma di sit-in contro l’abolizione del sussidio.
Hanno così dato voce a tutti coloro che hanno vissuto l’esperienza in prima persona o semplicemente a chi non è d’accordo con tale scelta.
Gli interventi sono stati numerosi, con la partecipazione sia di persone che avessero competenza in materia, sia di tante persone che avessero già ricevuto “l’sms” o che presto potrebbero riscontrare ulteriori difficoltà, raccontando l’esperienza in sé e le problematiche che stanno sopraggiungendo.
Sono emerse le seguenti proposte: il prolungamento del Reddito di cittadinanza stesso per tutti quelli che ne sono stati beneficiari, il potenziamento dei servizi sociali comunali, il rafforzamento dei centri per l’impiego e l’avvio di corsi di formazione ed altre proposte sulla stessa lunghezza d’onda.
Le dichiarazioni del coordinatore provinciale di Partite Iva Federate Danilo Mauti
Grazie all’iniziativa di Disoccupazione Zero, si sono aggregati svariati sindacati, movimenti ed associazioni categoriali e non in “difesa” del Reddito di cittadinanza, fra cui una di queste è l’associazione “Partite Iva Federate“.
Questo l’intervento del referente provinciale per Catania Danilo Mauti:
“Ringrazio innanzitutto il nostro presidente nazionale Gianfranco Di Bartolo, che mi ha accompagnato oggi qui a questa manifestazione di cui condividiamo l’idea di base: il mantenimento del Reddito di Cittadinanza.
Proprio perché siamo molto vicini alle vicende attuali delle partite Iva, capiamo che c’è sempre meno lavoro, specialmente per un individuo che va dai cinquant’anni in su; motivo per cui il Reddito dovrebbe rimanere da quest’età in poi, senza dimenticare che una famiglia bisognosa ha sempre bisogno di un sussidio.
Ciò non significa che non possano essere presenti delle eventuali modifiche, visto che sono capitati in tutto il territorio nazionale, alcuni episodi in cui il Reddito non sarebbe dovuto essere stato assegnato.
Concludo dicendo che la nostra associazione chiede alle istituzioni nazionali, di rivedere la situazione in essere, in quanto riteniamo che la Carta Acquisti di 350 euro al mese, purtroppo non si riveli sufficiente; la nostra dirigenza associativa in futuro programmerà delle iniziative annesse a questi argomenti“.