Catania, Patronati, rischio scomparsa con tagli della legge di stabilità

Catania, Patronati, rischio scomparsa con tagli della legge di stabilità

CATANIA –  “Se ci tolgono i patronati non sappiamo più dove andare. Io e la mia famiglia più volte abbiamo ricevuto assistenza gratuitamente. Ma se non ci saranno più grazie al premier  Renzi a pagarne le conseguenze saranno le fasce più deboli. Per questo oggi sono qui per difendere un mio diritto”. 

Andrea, giovane disoccupato, c’era pure lui stamattina al presidio promosso da Inca Cgil, Inas Cisl, Ital Uil e Acli davanti la sede dell’Inps di viale Libertà a difesa dei patronati che ogni anno aiutano ai cittadini a sbrigare a costo zero le pratiche di carattere pensionistico e previdenziale. Adesso la loro sopravvivenza è messa a richio dai tagli previsti dalla legge di stabilità del governo Renzi. Una sforbiciata del 30%  alle risorse che porterebbe alla morte di numerosi ufficicon conseguenze disastrose anche sui livelli occupazionali.

La rivolta dei patronati contro quella che considerano “una scelta scellerato” ma anche “un tentativo di attaccare il sindacato” è appena iniziata.  Da nord a sud si contano già  numerose iniziative di protesta. Oggi in città i direttori dei  4 patronati  principali riuniti nel Ce. Pa (Centro Patronati) hanno dato vita ad una giornata di volantinaggio e raccolta firme davanti l’ingresso dell’ Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.

volantino

“Parliamo di 150 milioni di euro in tutta Italia che vengono tagliati al fondo patronati – ci spiega Vincenzo Salanitri Inas Cisl –  cosi Renzi ci fara chiudere i battenti. C’è da dire che non si tratta di soldi dello Stato ma dei lavoratori. Il fondo è alimentato dai contribuiti dei dipendenti pubblici e privati. Non solo,  se da una parte ci saranno meno servizi per i cittadini, la riduzione delle risorse porterà anche al licenziamento del personale che lavora negli uffici. Nella provincia etnea a rischio circa 100 unità, 9000 a livello nazionale”.

“I nostri uffici sono presenti in tutti i comuni della provincia –  dice invece Enrico Di Fiore, Ital Uil –  con questi tagli saremo costretti a chiudere il 50%  delle nostre sedi. I patronati rappresentano l’unico welfare gratuito a favore di disoccupati, dei pensionati e stranieri. Il Ce. Pa ogni anno fa oltre 200 mila contatti. Cosi ci vanno di mezzo i lavoratori”. 

“Inoltre con la nostra attività sopperiamo  – conclude  – alla mancanza di personale  e alle carenze degli Enti pubblici,  basta pensare che trasmettiamo solamente all’Inps il 90% delle pratiche”.

I direttori dei patronati si chiedono quale sarà l’utilizzo dei soldi dei lavoratori che il Governo finirà per appropriarsi.

Intano la battaglia andrà avanti cosi come assicurato oggi al presidio fino a quando Renzi non cambiera idea. Prossima iniziativa a Catania ma anche in altre piazze d’Italia si svolgerà sabato a piazza Stesicoro dalle ore 9 alle 13.