Catania, agenti picchiati al Tondicello della Playa. Questore: “Criminali della peggiore specie. Chi aggredisce un poliziotto aggredisce lo Stato”

CATANIA – È finito in manette questa mattina Sebastiano La Torre, il pluripregiudicato 25enne ritenuto essere il promotore della “rivolta contro gli agenti della Polizia di Stato che giorni fa sono stati circondati e picchiati da una ventina di persone che hanno tentato, senza successo, di far sfuggire un pusher all’arresto.

Il questore di Catania, Mario Della Cioppa, ha voluto commentare con parole forti e decise quanto accaduto: Chi aggredisce un poliziotto o un rappresentante delle Forze del Ordine impegnato in attività di tutela della collettività, aggredisce lo Stato e questo non può essere permesso. Questi sono criminali della peggiore specie e devono essere assicurati alla giustizia. Quella di oggi è la prima di una lunga serie di operazioni che la Polizia di Stato farà in quella zona fino a ripulirla dalla feccia che pensa di appropriarsi del territorio con attività illecite”.

Prosegue il Questore: “Ringrazio la Procura della Repubblica di Catania, per la tempestività con cui ha processato le nostre attività di indagine che ha immediatamente permesso di assicurare alla giustizia La Torre. Il nostro lavoro terminerà quando avremo assicurato alla giustizia tutti i responsabili del vile atto e che prenderemo uno a uno. Nei prossimi giorni la Questura riceverà 25 unità in potenziamento, 17 agenti e 8 vice ispettori, la maggior parte dei quali saranno immessi su strada per il controllo del territorio e quell’area, già ritenuta sensibile e come tale sottoposta a continue attività presidiali interforze analizzate e disposte in sede di Comitato di Ordine e Sicurezza Pubblica in Prefettura, sarà ancora più oggetto di attenzione da parte nostra“.

Oltre che al rintraccio di droga, l’operazione vuol rappresentare l’assoluta impossibilità per alcuno di considerare quel territorio come una zona franca in cui poter imporre regole diverse da quelle dell’ordinato vivere civile e dell’osservanza delle leggi, a maggior ragione utilizzando la piazza come sede di spaccio. 

Chi avesse avuto l’intenzione di affermare con la violenza una diversa impostazione valoriale, accampando l’appartenenza di una qualsiasi porzione di territorio alla criminalità che la gestisca con le sue regole è, quindi, destinato a essere deluso dai fatti.