Catania, le 17 famiglie di via Furnari 31: “Passeremo il Natale senza una casa?”

Catania, le 17 famiglie di via Furnari 31: “Passeremo il Natale senza una casa?”

CATANIA – “Passeremo il Natale senza una casa?”. Questa è la domanda che risuona in una calda mattinata di dicembre in via Furnari al civico 31. Un grande palazzone che ospita 17 famiglie, a partire dallo scorso agosto, è epicentro di una vicenda che vede contrapposti diversi interessi: quelli relativi alla sicurezza e quelli dei residenti che non avrebbero altre alternative se non la strada.

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Infatti, a poche settimane dal Natale, il Comune di Catania ha emanato un’ordinanza di sgombero adducendo alle malsane condizioni del palazzo, potenzialmente pericolose per la sicurezza. Già lo scorso agosto il Comune aveva emesso un’ordinanza simile. Il Tar ha però annullato il provvedimento cautelare con cui la si sospendeva e adesso, a fronte delle novità emerse le 17 famiglie sono fortemente preoccupate: non vogliono abbandonare la loro casa.

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L’immobile in questione è di proprietà di privati e già dal lontano 1960:  i costruttori fallirono ma gli inquilini hanno continuato ad abitare il palazzo, pagando regolarmente acqua luce e le varie imposte comunali. “Noi chiediamo una casa al Comune – spiega una signora residente – da agosto ad oggi sono stati rapidissimi per questo sgombero. Non ci hanno dato sicurezze ma ci hanno soltanto detto che dovevamo lasciare la nostra abitazione ma senza alcun tipo di aiuto. Noi viviamo una situazione molto difficile”.

Sui motivi relativi alla sicurezza qualcuno avanza dei dubbi. Il vicino cantiere di via Passo di Aci che sta vedendo la costruzione di una struttura per universitari è additato dai residenti di via Furnari come una concausa dell’ordinanza di sgombero. “Lavorano da un anno ma il nostro palazzo non è caduto per terra – spiega un pensionato -. Ha dato fastidio il nostro palazzo? Se loro ci danno una casa noi ce ne andiamo senza problemi. Io non vorrei che succedesse tutto questo ma è sbagliato buttare le persone in mezzo a una strada. Io prendo la pensione minima e non saprei come andare avanti”.

Effettivamente sembra che sia mancata una concertazione tra le esigenze del Comune – riguardo alla messa in sicurezza – e quella dei residenti, desiderosi di avere certezze sul bene più prezioso che esista: la casa. Perché non si è provveduto a una diversa soluzione della vicenda rassicurando le famiglie sul loro futuro?

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E’ quanto si chiede anche Matteo Iannitti, di Catania Bene Comune, intervenuto a difesa degli abitanti di via Furnari 31. Presente anche all’incontro con la stampa di stamattina l’avvocato Alessandro Pulvirenti che ha dichiarato: “Ritengo percorribile una strada che consenta al Comune di intervenire per ripristinare la sicurezza senza che gli abitanti debbano sgomberare l’immobile. Ho contattato diverse forze politiche per sposare questa causa. Ogni altra riflessione è prematura al momento. C’è la possibilità di interloquire per bilanciare le varie esigenze”.

Successivamente i residenti di via Furnari si sono spostati a Palazzo degli Elefanti per manifestare il loro disagio durante la seduta mattutina del consiglio comunale. È stato srotolato uno striscione che i vigili hanno provveduto a coprire e dopo qualche istante è intervenuto l’assessore ai Lavori Pubblici Luigi Bosco.

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L’esponente della giunta Bianco ha rassicurato i cittadini: “Non lasceremo nessuno senza casa per Natale. Gli interventi sono necessari e proprio ieri abbiamo cercato di trovare una soluzione con lo Iacp. Prometto un incontro per la prossima settimana con i residenti per discutere della situazione”.

Il collega Fiorentino Trojano ieri aveva usato parole durissime: “Mentre altri si lanciano in criminali esercizi di demagogia, l’Amministrazione continua a lavorare alla ricerca di soluzioni che non mettano in pericolo la vita di alcuno. Consideriamo gravissimo che la disperazione di chi vive in una casa pericolante possa essere cavalcata a scopi politici”.