Caso Tecnis: “il fallimento sarebbe uno Tzunami devastante per la nostra economia”

Caso Tecnis: “il fallimento sarebbe uno Tzunami devastante per la nostra economia”

CATANIA – Dopo l’ennesima doccia fredda, i lavoratori Tecnis vivono il loro periodo peggiore.

Altre 24 aziende controllate vengono sottoposte ad amministrazione giudiziaria e circa 300 dipendenti sono in attesa degli stipendi di settembre e ottobre 2015 e di quelli relativi ai primi tre mesi del 2016.

A preoccupare, però, non sono soltanto le sorti incerte di lavoratori ma anche quelle della prosecuzione dei lavori per la realizzazione di opere che, a questo punto, rischiano di trovare una battuta d’arresto.

La Tecnis rischia di affondare insieme a tutte le realtà che vi gravitano intorno.

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“Bisogna riallineare il sistema, riequilibrare gli interessi in gioco perché i danni che potrebbero prodursi sarebbero incalcolabile e irreversibili – denuncia Giovanni Pistorìo, segretario generale di Fillea Cgil Catania -. Vanno garantiti i pagamenti delle retribuzioni ai lavoratori dipendenti nel più breve tempo possibile e vanno garantiti i fornitori che vantano dei crediti nei confronti di Tecnis e che non vanno in alcun modo trascurati.

Penso alla Lara o alla Calorsystem, alle aziende di vigilanza e a tutte quelle realtà che vantano dei crediti nei confronti di Tecnis. Non possiamo permettere che Tecnis determini un disastro così grande”.

“Se la Tecnis fallisse sarebbe in grado di produrre uno tzunami devastante per la nostra economia – commenta Giacomo Rota, segretario generale Cgil Catania -. È una questione che va trattata con la massima attenzione e col massimo rigore. Noi abbiamo piena fiducia nell’operato della magistratura. Secondo noi è auspicabile che l’azienda vada in ‘Prodi bis’ o ‘Marzano’ ed è necessario dotare l’azienda di un manager ‘vero’ in grado di amministrarla al meglio per riportare l’azienda ‘in bonis’ definitivamente”.