Biancavilla, “la città avvelenata”: polveri bianche nell’aria, due decessi l’anno per cancro alla pleura

Biancavilla, “la città avvelenata”: polveri bianche nell’aria, due decessi l’anno per cancro alla pleura

BIANCAVILLA – Avvelenamento da amianto, o meglio, da fluoroedenite: questa è stata la causa di decine di tumori pleurici e di diverse tragiche morti a Biancavilla negli ultimi anni. A lanciare l’allarme rosso per la presenza di materiale cancerogeno nell’aria in tutto il paese del catanese è stato il programma d’inchiesta più noto di Mediaset, Le Iene, con un servizio realizzato da Gaetano Pecoraro e Riccardo Spagnoli.

Un problema noto ai più, ma che va avanti da così tanto tempo da essere ormai considerato parte della quotidianità: respirare polveri cancerogene a Biancavilla è diventato da anni facile quanto giocare per strada con i propri amici, spazzare il cortile davanti casa o uscire a fare una passeggiata. Molti ormai dichiarano di non farci più caso, ma non si può dire lo stesso per le famiglie di quelli che hanno perso la vita a causa di queste polveri che “infestano” l’intero paese.

Non vuole che si rimanga a guardare la madre di Dino Ingrassia, ad oggi la più giovane vittima del minerale cancerogeno: onesto lavoratore, padre di 3 figli, a soli 23 anni Dino è stato sconfitto da un cancro alla pleura. Il liquido cancerogeno presente nel suo corpo era ben 5 volte superiore al limite massimo accettabile dal corpo umano. Tutto questo perché il suo lavoro e la sua vita quotidiana lo avevano portato a contatto con la fluoroedenite sin dalla tenera età.

Non si vogliono arrendere all’indifferenza neanche i parenti di Gianna, 53 anni, morta per soffocamento, probabilmente anche lei vittima della lunga esposizione alle polveri cancerogene nel corso della sua vita a Biancavilla.

La presenza di polveri cancerogene per le strade di Biancavilla non è affatto una novità: il problema risale agli anni ’70 e ’80 (e forse anche a decenni precedenti), quando la fluoroedenite era utilizzata come principale materiale da costruzione per gli edifici. La maggior parte delle case di Biancavilla sono considerate poco sicure per la presenza di queste polveri. E neanche gli abitanti del paese sono totalmente al sicuro: dagli anni ’90, infatti, si è evidenziato e denunciato un aumento allarmante del numero di morti per mesotelioma pleurico maligno, che presenta un’incidenza di gran lunga superiore alla media nazionale, con 2 decessi l’anno a fronte di una morte ogni 5 anni nel resto della nazione.

Secondo i dati forniti dal dottor Rino di Stefano, direttore del dipartimento prevenzioni della Asl di Catania, dal 1988 ad oggi il minerale avrebbe già provocato 59 vittime solo a Biancavilla.

Già 20 anni fa la situazione non si prospettava rosea nel paese della provincia catanese: nel 1998, infatti, l’allora sindaco Pietro Manna aveva fatto diffondere diversi volantini che avvertivano i cittadini del rischio amianto e che invitavano tanto i cittadini quanto gli enti competenti a prendere provvedimenti.

Con la fluoroedenite era stato costruito l’intero paese e porre soluzione a questo disastro non è assolutamente semplice: il Comune ha tentato di utilizzare lo spritz beton, una miscela di cemento, per coprire le zone maggiormente esposte alle polveri cancerogene della fluoroedenite.

Nonostante i lavori continui, molte zone abitate sono ancora esposte al pericolo ed è per questo che i giornalisti de Le Iene hanno affidato a Biancavilla il triste appellativo di “città che uccide i suoi abitanti”. Il servizio, ad ogni modo, sembra aver risvegliato gli abitanti che, anche se non del tutto convinti di correre un pericolo vero, stanno iniziando a capire e a chiedere risposte e reazioni concrete da parte degli enti competenti.