Ai domiciliari affittava in nero nel palazzo abusivo: sanzioni in via Gaspare Spontini

Ai domiciliari affittava in nero nel palazzo abusivo: sanzioni in via Gaspare Spontini

CATANIA – Nei giorni scorsi, gli agenti del commissariato Borgo Ognina hanno proceduto a controlli a persone sottoposte agli arresti domiciliari. Uno di questi è stato effettuato in via Gaspare Spontini: le caratteristiche dell’immobile, sin da subito, hanno destato sospetti sulla sua regolarità urbanistica, visto la presenza, inoltre, di una tettoia in eternit in parte frantumata.

Da un’ulteriore osservazione, si è evidenziata, inoltre, la presenza di una telecamera che riprende la strada, non segnalata con idonea cartellonistica che indichi un’ “area videosorvegliata”.

Per queste ragioni, è stato interpellato il detenuto e la madre convivente: quest’ultima, in particolare, ha riferito ai poliziotti di abitare in quella casa da tre anni, insieme con il figlio. La donna ha anche riferito di pagare trecento euro di affitto alla proprietaria dell’immobile, senza che sia stato stipulato alcun contratto di locazione.

L’affittuario è un altro soggetto sottoposto agli arresti domiciliari che, ascoltato dagli agenti, ha ammesso di essere comproprietario dell’intera costruzione, formata da 3 unità immobiliari, una delle quali affittata in “nero”. L’uomo ha, inoltre, dichiarato che l’intero stabile è completamente abusivo e come, in atto, sia censito come semplice terreno: per tale motivo non possono essere stipulati contratti di locazione formali.

Quanto alla presenza della telecamera, la proprietà ha ammesso di averla installata senza predisporre l’apposito cartello recante l’informativa “Area Videosorvegliata” sulla via pubblica.

V.S., è stata, quindi, indagata in stato di libertà per il reato di costruzione abusiva ai sensi del DPR 380/2001 ed, inoltre, le è stata contestata la violazione amministrativa per aver installato una telecamera che inquadra la sede stradale senza appositi cartelli che la segnalano.

Ai sensi del D.Lvo 196/2003, l’ammenda andrebbe perciò da un minimo di 6mila ad un massimo di 36mila euro, con ammissione del pagamento in misura ridotta ed entro 60 giorni 12mila euro.

Di fronte allo stabile costruito abusivamente, è stata in più rilevata un’ampia area in cui era depositata una grossa quantità di materiale di scarto, materiale ferroso e altri rifiuti speciali.