ACI CASTELLO – Uno dei problemi di Catania, e in generale della Sicilia, è quello dei posteggiatori abusivi.
Li riconosci subito: sei di fretta, probabilmente anche nervoso per i fatti tuoi, giri e rigiri lungo la stessa strada alla disperata ricerca di un posticino, anche piccolo piccolo, ma niente. Finché non ti illumini di immenso, eccolo lì, un posto libero, guardi per terra e un senso di gioia mista ad eccitazione divampa dentro di te: strisce bianche, non si paga!
Inizi a fare manovra e… accanto alla tua auto si manifesta un essere che, se non sei di qui, potresti non riconoscere: un visino non proprio raccomandabile, un accento catanese come pochi e soprattutto il fiero borsello a tracolla. Si, è lui: il posteggiatore abusivo.
Senza che tu gli chieda niente ti aiuta a fare manovra, dove con aiuti si intendono dei laconici “arreri, arreri, alleggiu, alleggiu” a cui segue il famigerato: “due euro, grazie“.
Due euro? Ma per cosa? Se vuoi offerto un caffè no problem, si sa, non si nega a nessuno, ma due euro così no. Sono strisce bianche, non hai nessun diritto di stare lì a dirmi dove mettere la macchina e dove no.
Il problema però è farglielo presente: c’è chi, infastidito da questo atteggiamento, dalle forti reminiscenze mafiose, ha reagito rifiutandosi di pagare. E da lì, ve ne abbiamo raccontate tante, la solita storia: aggressioni, sia verbali sia fisiche, e danni alle macchine.
A questo proposito oggi vi raccontiamo una storia, di cui siamo venuti a conoscenza tramite diverse segnalazioni. Ci troviamo nella bella Aci Castello, una delle mete turistiche più ambite della Sicilia nonché luogo di ritrovo di tantissimi giovani durante il periodo estivo. Nello specifico molti ragazzi amano incontrarsi al porticciolo del paese, ribattezzato come “casce“.
Sul porticciolo vige doppio divieto, sia di sosta sia di transito anche se, spesso, dobbiamo dirlo, bellamente ignorato dai giovani; fortunatamente, però, davanti alle casce c’è un largo spiazzale in cui poter parcheggiare le proprie auto. Ecco, dall’inizio dell’estate se volete parcheggiare lì per trascorrere una serata tranquilla in riva al mare verrete accolti da un branco di posteggiatori che, alla modica cifra di due euro, vi concederanno l’onore di adagiare lì la vostra auto, sotto il loro vigile controllo.
La situazione però è degenerata sempre più: all’inizio chi voleva eluderli tirava dritto lasciando il proprio mezzo sul porticciolo stesso, infrangendo, a proprio rischio e pericolo, il divieto, ma non dovendo pagare lor signori.
Come non detto, i parcheggiatori si sono attrezzati di conseguenza, evolvendo la loro arte: adesso sono muniti di bigliettini numerati e loro stessi si premureranno di farti posteggiare anche al porticciolo, cioè dove anche volendo non si potrebbe, prendendosi il lusso di bloccare l’accesso a chi non paga… come? Con un dubbio cartello di divieto e con dei dubbissimi nastri segnaletici catarifrangenti (quelli in plastica con le strisce bianche e rosse per intenderci).
Come combattere questa colonizzazione di luogo pubblico? Semplice direte voi: ignorateli, fate marcia indietro ed avvertite le autorità competenti.
Un nostro giovane lettore ha tentato di farlo e… “e niente. Ero furioso e non avevo intenzione di dare soldi a nessuno, così mi sono presentato dai carabinieri“.
Ottimo, e cosa ti hanno risposto?
“Di contattare la polizia municipale. A mia opinione è stato un semplice scarica barile, mi sono infastidito e non ho fatto più niente. Gli ho chiesto però, a scanso di equivoci, se fossero autorizzati dal Comune“.
E la risposta?
“Assolutamente no“.
Ecco… dicci, in generale, cosa ne pensi dei posteggiatori?
“Li detesto, ci ‘proteggono’ da ciò che loro stessi farebbero, cioè rubarti o danneggiarti l’auto. È estorsione“.
E allora passiamo alle conclusioni. Prima domanda: com’è possibile che non intervenga mai nessuno? L’anno scorso polizia e carabinieri si presentarono al porticciolo prendendo un centinaio di multe. Sacrosanto, ma perché non fare gli stessi blitz contro i posteggiatori? Che non lo sappiano è impossibile visto che gli è stato segnalato espressamente, dunque? E soprattutto, seconda domanda, giust’appunto una curiosità: ma il Comune non interviene? Cos’è? Letargo estivo?