Frane nella Valle del Bove, Neri (Ingv): “Precaria stabilità morfologica”

Frane nella Valle del Bove, Neri (Ingv): “Precaria stabilità morfologica”

CATANIA – Le pareti interne di Monte Zoccolaro riversano in condizioni di precaria stabilità geomorfologica, per cui la zona è interessata da frequenti frane di crollo, che diventano visibili da lontano a causa della nuvola di detrito che si libera durante il rotolamento a valle delle rocce.

Negli ultimi giorni, i frequenti episodi, hanno messo le persone della zona in stato di allerta.

L’intervento dell’esperto dell’Osservatorio Etneo

È intervenuto ai nostri microfoni per spiegarci nel dettaglio quanto sta accadendo, Marco Neri, esperto dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia dell’Osservatorio Etneo. “Le pareti della Valle del Bove sono quasi tutte in condizioni morfologiche ‘metastabili‘, a causa della forte acclività prossima alla verticale e dell’altezza che è di alcune centinaia di metri delle pareti rocciose“.

In alcuni casi, a queste condizioni di precaria stabilità morfologica si aggiunge – continua l’esperto -, come elemento di ulteriore instabilità, anche la litologia affiornate lungo le stesse superfici, che può essere costituita non soltanto da lave massive compatte bensì anche da materialisciolti‘ o poco saldati, più facilmente predisposti a franare a valle. La parete sottostante Monte Zoccolaro si trova, appunto, in queste condizioni, per cui è interessata da frequenti frane di crollo, che diventano visibili da lontano a causa della nuvola di detrito che si libera durante il rotolamento a valle delle rocce“.

A volte, l’innesco di questi crolli è determinato dall’accadimento di terremoti, anche di modesta magnitudo, che scuotono il terreno mobilizzando le porzioni rocciose caratterizzate da precaria stabilità“, afferma Neri.

Il monitoraggio della situazione

La situazione, rispetto quanto detto dall’esperto, rientra nella normalità, per via delle caratteristiche del territorio. Del monitoraggio della situazione si occupa la Forestale, il Comune di riferimento e l’Ente Parco.

Tali enti, pongono particolare attenzione a quanto accade, dato che sono eticamente responsabili della sicurezza nei sentieri e della manutenzione. L’obiettivo è quello di evitare che con il cambiamento delle condizioni morfologiche i sentieri possano diventare pericolosi“.

Le guide che accompagnano i turisti e vivono il territorio, sono le prime sentinelle, che suggeriscono agli enti di competenza i pericoli un pò più grandi, quando si verificano, e danno l’input per precludere l’accesso di alcuni tratti di questi sentieri. Quello di Monte Zoccolaro è un ottimo esempio di buona collaborazione tra chi lavora sul territorio come guide turistiche e gli enti che sono preposti alla manutenzione dei sentieri“, conclude Marco Neri.

In foto Monte Zoccolaro