CATANIA – Il Tribunale del Riesame ha respinto la richiesta della Procura di Catania di applicare la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del sindaco di Paternò, Nino Naso.
Le accuse a Nino Naso
Il primo cittadino è coinvolto nell’inchiesta Athena con l’accusa di voto di scambio politico–mafioso, in presunti rapporti con il clan Morabito–Rapisarda.
La decisione
La decisione giunge dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato, con rinvio, un precedente provvedimento di un diverso collegio del Riesame che aveva già bocciato un’istanza analoga della Procura.
Nino Naso ha scelto il giudizio immediato
Naso, difeso dagli avvocati Maria Licata e Vincenzo Maiello, ha scelto la via del giudizio immediato, e la prima udienza è stata fissata per il mese di settembre.
A seguito delle indagini condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania e dai carabinieri della compagnia di Paternò, è stata disposta un’ispezione della prefettura etnea al Comune di Paternò per accertare eventuali infiltrazioni mafiose.