Gestione pandemia Covid a Bergamo, chiuse indagini: tra gli indagati Conte e Speranza

Gestione pandemia Covid a Bergamo, chiuse indagini: tra gli indagati Conte e Speranza

BERGAMO – Chiusa l’indagine per epidemia colposa sul caso delle oltre 3mila bare di Bergamo. Una immagine che tutta Italia ricorda ancora sicuramente e che dopo tre anni e una pandemia che nella primavera 2020 ha segnato gli italiani, vede una “fine”.

La Procura ha chiuso le indagini sul caso e ha consegnato l’atto di notifica alle Parti.

Tra gli indagati spiccano i nomi di Giuseppe Conte (all’epoca premier), Speranza (ministro Salute), Fontana (governatore lombardo), Gallera (assessore al Welfare), Brusaferro e Locatelli (Iss), e l’allora capo della Protezione Civile Borrelli.

In tutto gli indagati sono una ventina.

Gli atti di Conte e Speranza al Tribunale dei ministri

Le dichiarazioni dell’ex primo ministro Giuseppe Conte e dell’allora ministro della Salute Roberto Speranza, che sono sotto indagine nell’inchiesta sulla gestione della pandemia di Covid a Bergamo, saranno esaminate dal Tribunale dei ministri.

Nonostante ciò, le loro posizioni non sono state incluse nell’avviso di chiusura dell’indagine, che non è ancora stato notificato agli altri 17 indagati, tra cui ex funzionari del Cts e Francesco Maraglino, l’ex direttore dell’Ufficio 5 di Prevenzione delle Malattie Trasmissibili e Profilassi.

Covid, Conte: “Indagato? Sono tranquillo”

Massima disponibilità e collaborazione con la magistratura. Sono tranquillo di fronte al Paese e ai cittadini italiani per aver operato con il massimo impegno e con pieno senso di responsabilità durante uno dei momenti più duri vissuti dalla nostra Repubblica“.

Così Giuseppe Conte, tra gli indagati dai pubblici ministero di Bergamo sulla gestione della pandemia di Covid.

Sicuro di aver agito in interesse Paese“, dice Speranza. “Si riscrive storia della strage” commenta legale associazione vittime Covid.

In foto la chiesa del cimitero di Bergamo