LICATA – Aveva solo 20 anni Alina Condurache, la giovane di origini rumene residente a Naro che, ieri sera, è stata uccisa a Licata.
Secondo una prima ricostruzione, il fatto sarebbe avvenuto in contrada Cipolla, nella campagne di Palma di Montechiaro, intorno alle 22,30.
Pare che all’origine del tragico evento ci sia stata una lite con il fidanzato, poi degenerata e sfociata nell’ira che ha fatto esplodere un colpo di pistola al ragazzo.
I due pare convivessero da circa 3 anni. Ultimamente, però, i rapporti si erano talmente incrinati da provocare liti continue all’interno della coppia.
Mercoledì, l’ennesimo litigio… l’ultimo.
Alina è stata colpita con due colpi di pistola all’inguine che le hanno provocato una gravissima emorragia interna.
L’omicidio si sarebbe consumato sotto gli occhi di diverse persone, all’interno di un’azienda agricola di proprietà della famiglia del fidanzato, Angelo Azzarello di 24 anni.
Sono stati i familiari della ragazza a darle i primi soccorsi, allertati dal rumore degli spari. I parenti di Alina, infatti, vivono nelle vicinanze dell’azienda degli Azzarello.
Alina è stata subito trasportata all’ospedale San Giacomo d’Altopasso di Licata ma per lei non c’è stato nulla da fare: è morta pochi istanti dopo il suo arrivo.
Per il fidanzato, invece, si è già attivata la macchina giudiziaria. Dopo essere stato interrogato per tutta la notte dal pm Andrea Maggioni, infatti, la Procura di Agrigento ha disposto il fermo del ragazzo.
Adesso la parola passa al gip che dovrà pronunciarsi sulla convalida del provvedimento emesso dal magistrato.
Azzarello era stato già coinvolto nelle indagini su un altro omicidio di un diciassettenne avvenuto nelle campagne di Palma di Montechiaro. In quell’occasione, il ragazzo, era stato fermato e poi scagionato.
Ieri, per lui, sono di nuovo scattate le manette. I carabinieri della compagnia di Licata lo hanno arrestato con l’accusa di omicidio colposo.
