LAMPEDUSA – La Sea Watch 3, con a bordo 47 migranti, si trova a meno di 12 miglia da Lampedusa, in provincia di Agrigento. È diventata realtà, quindi, il volere del capitano dell’imbarcazione di disobbedire, per ragioni umanitarie, al divieto imposto dal Viminale e alla diffida delle Fiamme Gialle che impedivano l’ingresso in acque italiane.
Continua a crescere, di conseguenza, la tensione tra il team a bordo della nave, appartenente a una Ong tedesca, che chiede soccorso immediato e possibilità di attracco, e il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che ribadisce la sua politica dei “porti chiusi“.
La situazione nelle ultime ore si sarebbe fatta ancora più preoccupante, visto che alcune persone a bordo della Sea Watch, proveniente dalla Libia, avrebbero perfino minacciato di togliersi la vita. “Siamo molto preoccupati perché alcune delle persone rimaste a bordo di #SeaWatch parlano di suicidio“, si legge in un tweet di Sea Watch Italy.
Fonte immagine: Twitter – Sea Watch Italy
Sotto il messaggio anche un video che mostra la triste situazione di molti dei 47 migranti, alcuni dei quali in precarie condizioni fisiche e psicologiche, che attendono di poter giungere in Italia o in qualsiasi terra sicura.
Un allarme che arriva poche ore dopo l’ennesima presa di posizione in merito del leader della Lega, che già nei giorni scorsi aveva definito la Sea Watch “non inoffensiva”, sui social: “La nave Ong straniera sfida la Guardia di Finanza. Basta! Erano prima in acque libiche e poi in acque maltesi, ma mettendo a rischio la vita degli immigrati a bordo vogliono a tutti i costi arrivare in Italia. Questi non sono soccorritori ma scafisti, e come tali verranno trattati. Per i trafficanti di esseri umani i porti italiani sono e rimangono CHIUSI”.
E, facendo riferimento alle precedenti inchieste che lo hanno visto protagonista e oggetto di polemica nazionale negli ultimi mesi, Salvini conclude con tono di sfida: “E se qualche procuratore vuole indagarmi o processarmi anche per questo, faccia pure! Per difendere l’Italia e gli italiani, non ho paura di niente e di nessuno”.
Fonte immagine: Facebook
Sembra, quindi, che non vi sia alcuna possibilità di aprire un dialogo e risolvere la situazione al più presto. Ciononostante, ieri dalla Sea Watch 3 è stato autorizzato lo sbarco di 18 persone: tra questi, i bambini con i genitori e una donna ustionata.
Le autorità giudiziarie e politiche locali e nazionali stanno seguendo l’evolversi della vicenda.
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