Rete siciliana “tagliata” fuori dallo Stato

Rete siciliana “tagliata” fuori dallo Stato

SICILIA – Un servizio ferroviario preistorico, condannato a rimanere tale dai tagli che lo Stato potrebbe effettuare a partire da giugno. È la denuncia fatta da Striscia la notizia, attraverso il servizio  di Stefania Petix

Potrebbero essere ben 47 i milioni che lo Stato italiano taglierà a partire dal mese di giugno, bloccando un sistema ferroviario (quello siciliano) che è rimasto fermo ai primi del ‘900.

Come denunciato dalla giornalista palermitana, mentre al nord si litiga per l’alta velocità, la Sicilia dovrà subire una decurtazione, non solo monetaria, ma che prevede la riduzione dei mezzi che collegano l’isola con Milano e Roma, da 4 treni a 2, notturni.

Tutto questo fa da contorno ad una situazione ferroviaria siciliana davvero critica. Il famoso doppio binario, progettato e richiesto da anni, non è mai stato costruito. L’85%, infatti, della rete ferroviaria siciliana è collegata da un solo binario, con consecutivi ed infiniti tempi di percorrenza e ritardi (dovuti anche a crolli di infrastrutture, mai riparati)  da parte di treni che, dovendo viaggiare su di un mono binario, non possono superare un bassissimo limite di velocità.

Inoltre, la maggior parte dei mezzi, oltre a non prevedere alcun punto ristoro (per non parlare dell’assenza assoluta di rete elettrica e wi-fi), risultano essere alimentati, ancora, a gasolio.

Insomma, oltre a dover subire un sistema ferroviario obsoleto, i siciliani, dovranno anche incassare un ulteriore colpo che danneggerà ulteriormente l’isola e il suo turismo.