AGRIGENTO – È stata chiesta la condanna di 21 persone coinvolte nella maxi inchiesta “Kerkent“, al termine della requisitoria del processo di Appello, da parte dei sostituti procuratori generali di Palermo, Francesca Lo Verso e Giuseppina Motisi.
L’operazione svolta dalla D.I.A. aveva fatto luce, con il blitz scattato il 4 marzo del 2019, sulla presunta scalata al vertice della famiglia mafiosa di Agrigento del boss Antonio Massimino, tornato operativo dopo due condanne.
Il boss di Villaseta avrebbe riorganizzato il clan con estorsioni a tappeto e con un vasto traffico di cocaina. I magistrati che rappresentano l’accusa in Appello hanno chiesto la conferma delle 19 condanne decise in primo grado, oltre a un aumento di pena per Massimino – da 20 anni a 22 anni -, e una condanna a 9 anni, 10 mesi e 15 giorni per il commerciante di auto Salvatore Ganci che era stato assolto.
L’accusa per Ganci era di avere commissionato al capomafia una rappresaglia ai danni di un uomo vicino al clan che lo aveva truffato acquistando un’automobile del suo negozio con un assegno falso. Massimino, insieme a un affiliato, avrebbe sequestrato la moglie del truffatore, che poi ha collaborato con gli inquirenti, e l’avrebbe palpeggiata per dargli una lezione.
Foto di repertorio
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