Omicidio Livatino: condannato all’ergastolo, Parla chiede i domiciliari per motivi di salute

Omicidio Livatino: condannato all’ergastolo, Parla chiede i domiciliari per motivi di salute

CANICATTÌ – Salvatore Parla, condannato all’ergastolo per l’omicidio del giudice Rosario Livatino, chiede gli arresti domiciliari.

Il 70enne canicattinese, malato, si trova adesso rinchiuso nel carcere di Parma; l’uomo sembrerebbe soffrire di gravi patologie che lo costringerebbero in sedia a rotelle, motivo per il quale, i suoi avvocati difensori chiedono il differimento della pena.

Assolto in primo grado, Parla è stato arrestato nel 2011, perché coinvolto nell’omicidio di Livatino, che venne ucciso la mattina del 21 settembre 1990 in un agguato mafioso sul viadotto Gasena, a Favara, nell’Agrigentino, lungo la SS 640 Agrigento-Caltanissetta, mentre con la sua auto si recava in Tribunale.

Si aspetta la decisione del magistrato di sorveglianza.

Immagine di repertorio