LAMPEDUSA – Sotto la lente d’ingrandimento gli sbarchi che si stanno susseguendo sulla rinomata isola di Lampedusa, in provincia di Agrigento, portando l’hotspot di contrada Imbriacola al massimo della propria capacità. Un’atmosfera di tensione alimentata dai fatti che si sono consumati nella notte di ieri, dove undici migranti minorenni hanno danneggiato un’auto e cercato di rubare un furgone esattamente in una delle traverse di via Roma.
Sbarchi nella notte: arrivati 266 migranti
Durante la notte appena trascorsa, sono sbarcati sull’isola agrigentina 266 migranti, provenienti da sette barchini soccorsi dalla Guardia di Finanza e dalla Capitaneria di Porto.
Il giorno precedente, si sono registrati 28 approdi sull’isola, con un totale di 936 persone sbarcate. Nel primo carretto, agganciato durante la notte all’ingresso del porto, erano presenti nove tunisini, tra cui sette donne incinte e un disabile, che hanno affermato di essere partiti da Chebba, in Tunisia, alle ore tre di mercoledì scorso.
Al momento, nell’hotspot di contrada Imbriacola, si trovano 2.501 ospiti, di cui 760 in corso di trasferimento verso il porto, scortati dalla polizia, per essere imbarcati sul traghetto Galaxy, diretto verso Porto Empedocle.
Danneggiamento e tentato furto, la paura dei residenti
Spostando l’attenzione sulle azioni degli undici soggetti lungo via Roma, i responsabili sono riusciti ad allontanarsi dal centro di accoglienza. Alcuni di loro sono stati rintracciati e riportati indietro in breve tempo, mentre altri cinque o sei, dopo aver causato danni e tentato il furto, sono stati fermati poco dopo e riportati all’interno della struttura.
Dalle prime sensazioni emerse, la comunità locale è entrata in uno stato d’animo di “mini allarme” a seguito dei fatti andati in scena.
Alcuni abitanti avrebbero affermato di essere spaventati dal semplice fatto di uscire la sera, un clima particolare che richiede delle misure adeguate per prevenire episodi simili in futuro.
Gli incontri aiutano a conoscere il prossimo e a stabilire relazioni, ma situazioni del genere diminuiscono l’intenzione di passare da un contesto individuale a un contesto collettivo.
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