Naufragio Lampedusa, i racconti dei sopravvissuti. I sogni di un bambino: “Un giorno mi prenderò cura di te”

Naufragio Lampedusa, i racconti dei sopravvissuti. I sogni di un bambino: “Un giorno mi prenderò cura di te”

LAMPEDUSA – Non si fermano gli sbarchi a Lampedusa (Agrigento) così come non si fermano le testimonianze e la scia di dolore del naufragio verificatosi ieri a 5 miglia dalla costa dell’isola minore. Sono 7 le vittime accertate e 9 i dispersi, i quali sono per la maggior parte (se non tutti) bambini, almeno secondo il racconto dei superstiti che sono riusciti a raggiungere il Molo Favarolo.

Proprio i sopravvissuti sono una fonte essenziale per cercare di salvare i piccoli dispersi, ma anche delle persone che hanno una storia drammatica alle spalle. I racconti agghiaccianti dei superstiti, di chi ha vissuto quei momenti terribili del naufragio, tutti raccolti dai volontari di Medici senza frontiere. Questi ultimi sono arrivati a Lampedusa per rispondere ai bisogni medico-umanitari di migranti e rifugiati in arrivo sull’isola.

Un team di psicologi e mediatori interculturali è pronto a offrire interventi di primo soccorso psicologico ai superstiti di naufragi, come sta avvenendo in questi giorni.

I racconti dei sopravvissuti

Bambini che parlano come adulti, adulti che cercano i loro bambini, giovani che raccontano, con la voce rotta, quei momenti terribili. Questi sono i racconti dei sopravvissuti al naufragio. Dal bambino di 5 anni della Costa d’Avorio, che a un operatore ha parlato del suo possibile sogno: “Un giorno mi prenderò io cura di te“.

Ho visto le mie due sorelle scomparire in mare“, agghiacciante l’esperienza di una 40enne sempre della Costa d’Avorio. “Volevo solo essere me stesso, per quello sono partito, ma per noi non c’è un’alternativa al mare, anche se sai che rischi di non farcela“, ha detto un uomo di 26 anni del Camerun.

Racconti e voci che dimostrano, ancora una volta, che i viaggi della speranza sono una vera e propria lotteria. Possono finire bene, o male, ma sicuramente lasceranno nella mente di chi ha vissuto delle immagini indelebili, che anche una nuova vita non può mai cancellare.

Immagine di repertorio