PALMA DI MONTECHIARO – Si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere Angelo Incardona, il 44enne reo confesso dell’omicidio dell’imprenditore Calogero Saito, 65 anni, freddato mentre era sulla sua auto, a Palma di Montechiaro nell’Agrigentino.
L’indagato sarebbe rimasto in silenzio davanti al giudice Alessandro Quattrocchi, che nelle prossime ore deciderà se convalidare l’arresto eseguito dai carabinieri e quale misura cautelare applicare.
Prima di uccidere Saito, pare che Incardona sia andato a casa dei suoi genitori sparando a entrambi e ferendoli in maniera non grave. Poi avrebbe preso l’auto e sarebbe andato insieme alla moglie al comando provinciale dei carabinieri di Agrigento per costituirsi. Durante l’interrogatorio, davanti al procuratore Luigi Patronaggio, avrebbe fatto una confessione confusionaria che presenta ancora tanti lati oscuri.
Incardona avrebbe parlato genericamente di una faida fra clan mafiosi dicendo di essere vicino alla famiglia dei “paracchi”.
Ai suoi genitori – secondo quanto quanto riferito in sede di interrogatorio al procuratore Patronaggio – avrebbe sparato “per dar loro una lezione” in quanto sarebbero responsabili di averlo preso per “infame” dicendo che era sul punto di pentirsi. Sono tante le incongruenze su cui la Procura, dovrà fare chiarezza.
Intanto l’autopsia, che sarà eseguita dal medico legale Cataldo Raffino, inizialmente in programma per oggi, slitta a mercoledì. I familiari di Saito hanno nominato come difensore l’avvocato Calogero Meli.