I “maghi” sono abusivi anche se pagano le tasse: parola del Cga

I “maghi” sono abusivi anche se pagano le tasse: parola del Cga

PALERMO – L’attività di cartomanzia, scienze occulte e grande esorcismo che un “mago” di Palermo propagandava attraverso stampa, radio e televisione era abusiva e andava sanzionata nonostante l’uomo pagasse regolarmente le tasse.

Lo sottolinea il Consiglio di giustizia amministrativa. Secondo i giudici di primo grado, si legge sul Sole 24 ore, occorreva tener conto del contesto storico sociale in cui la normativa è stata adottata, valutando l’evoluzione del rischio che si profitti dell’altrui credulità.

In tale evoluzione, sottolineava la sentenza di primo grado, è anche significativo l’attuale prelievo fiscale sull’attività dei maghi. Il cartomante sarebbe quindi indifferente per l’ordinamento giuridico, diventando rilevante solo se si trasforma in un vero e proprio ciarlatano che sfrutti l’altrui credulità.

In primo grado il cartomante-esorcista fiscalmente regolare era riuscito a ribaltare sulla Questura di Palermo l’onere di motivare, con apposita attività istruttoria ed adeguata motivazione, il collegamento tra l’attività svolta e l’abuso della credulità altrui.

Ora la sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa ha rimesso ordine, sottolineando che il cartomante si identifica col ciarlatano, senza evoluzioni sul rischio che si approfitti dell’altrui credulità, con pregiudizio dei valori patrimoniali personali dell’individuo.

L’aspetto fiscale, secondo il giudice d’appello, non vale quindi a collocare il cartomante tra i professionisti, anche perché in ogni caso è necessaria una “strumentazione” (carte, sfere, addobbi) che per natura fa leva su credulità e ignoranza di quanti intendono servirsi del cartomante.