I cibi portafortuna invadono i cenoni di Capodanno

I cibi portafortuna invadono i cenoni di Capodanno

SICILIA – Quest’anno la maggior parte delle famiglie siciliane saluteranno il vecchio anno nelle proprie abitazioni consumando i cibi portafortuna per eccellenza:  lenticchie e uva.

Sono questi i dati che emergono da un’indagine della Coldiretti effettuata in vista del Capodanno. Secondo le stime, quasi due italiani su tre, e ci sono anche i siciliani nel mezzo, organizzeranno il tradizionale cenone tra le confortevoli ed economiche mura della propria abitazione  (34%) o accetteranno inviti di di amici e parenti (30%) disposti ad ospitare numeri consistenti di persone pur di stare in compagnia senza dover svuotare le proprie tasche con cenoni mozzafiato ma dai prezzi capogiro.

Tra i pochi avventurieri che decideranno di oltrepassare la soglia delle proprie abitazioni. secondo la Coldiretti, il 9% avrà come meta un ristorante mentre un esiguo 5% preferirà optare per l’agriturismo.

Le tavole saranno imbandite con gli irrinunciabili piatti tramandati di generazione in generazione ma qualcosa è cambiato.

Sale la richiesta del 6% di uva e lenticchie, un vero e proprio boom di cibi portafortuna, un modo simbolico tutto italiano per dire addio a un anno che lascia molta gente con l’amaro in bocca e la speranza in tasca che il 2015 possa portare via la duratura ed estenuante crisi economica. Quindi al via la corsa per la conquista del legume miracoloso che porta denaro e fortuna e del frutto dell’abbondanza, della pace e della vita. In fondo i siciliani sono sfiduciati ma non abbastanza per rinunciare e accantonare antiche credenze che da sempre fanno sorridere e sognare.

Accanto alle lenticchie salgono anche le richieste di cotechini e zamponi ma con una netta preferenza per i primi a cui, tre italiani su quattro dichiarano di non voler rinunciare.

In crescita del 9%, secondo la Coldiretti, anche il menu a chilometro zero che presenta prodotti tipici locali e di stagione e che si stima verrà servito al 43% degli italiani. Un ritorno ai gusti caratteristici delle proprie origini nonché alla genuinità di prodotti spontanei e non artificialmente prodotti fuori stagione.

Una buona parte non rinuncia neanche alle amate e gustose ostriche che rimangono un must per pochi appassionati dal palato fine, mentre un buon 8% ha dichiarato di non essere disposto a rinunciare al caviale, le piccole uova dal sapore sopraffino.

Ed infine nessuno dimentica sulla propria o altrui tavola di portare panettone e spumante che la Coldiretti considera tra i cibi e le bevande più consumati a Capodanno. L’89% degli italiani brinderà con lo spumante mentre appena il 14% sceglierà lo champagne che rimane pertanto la classica bevanda d’èlite.