LICATA – “Capace di intendere e di volere”: questo quanto riferito dalla psichiatra, Cristina Camilleri, in seguito alla perizia psichiatrica di Giovanni Volpe.
Il diciannovenne, lo scorso agosto, ha freddato lo zio, Giacinto Marzullo, con ben 9 colpi di pistola in una campagna in contrada Ritornella Margi di Licata (Agrigento). Tutto sarebbe scaturito da alcuni litigi per natura economica. Prima un diverbio, poi le mani, infine i colpi di pistola.
In totale 12, di cui 9 andati a segno tra gambe (polpaccio e caviglie) e addome. Uno dei proiettili avrebbe colpito in un punto vitale il cinquantaduenne.
Il prossimo 16 novembre ci sarà una nuova udienza. In seguito alla perizia, Volpe rischia il carcere.