Coronavirus in Sicilia, Razza: “Limitiamo al massimo i contatti per le prossime 2 settimane”

Coronavirus in Sicilia, Razza: “Limitiamo al massimo i contatti per le prossime 2 settimane”

PALERMO – L’assessore alla Salute Ruggero Razza, su Facebook, ha aggiornato i siciliani sulla situazione Coronavirus nell’Isola e su quali saranno i prossimi passi per fronteggiare l’emergenza.

Partendo dai numeri, rispetto ai ieri ci sono 68 casi positivi in più, divisi tra le varie province. C’è da dire, però, che ben 25 persone sono guarite dal Covid-19 ed è un numero che “ci rende particolarmente speranzosi“.

L’assessore ha rassicurato: “Il sistema ha preparato per tempo le proprie risorse, non ci siamo mai trovati in asfissia di posti letto e con legittimo orgoglio dico che sui fronti di maggiore criticità, legati alle terapie intensive la Regione sta attuando un piano di progressione e di crescita che ci porterà ad avere più di 400 posti in più interamente dedicati alla nostra emergenza regionale, così come crescono in tutto il territorio della Regione i posti letto dedicato alle strutture Covid“.

 

 

Si prevedono, nei prossimi giorni, degli interventi mirati per la Regione Siciliana, pur essendo “uno sforzo enorme e lo sta guidando il Governo nazionale in rapporto con le amministrazioni regionali. È uno sforzo corale, nazionale”. Probabilmente, Nello Musumeci firmerà un’ulteriore ordinanza che darà obiettivi specifici sia per la gestione delle quarantene volontarie che obbligatorie, sia per la gestione dell’accertamento sanitario del Covid-19. Si vorrà garantire il massimo della sicurezza anche per chi opera all’interno di strutture ospedaliere per fronteggiare l’emergenza.

I siciliani in prima linea sono attenti sull’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Razza aggiunge: “La generosità dei siciliani, in queste ore, si dimostra in molti modi. Sono tantissimi gli atti di generosità da parte di importanti aziende del mondo della pubblicità, del commercio, dell’industria… Voglio ringraziare tutti, perché sono il segnale dell’attenzione. Il sistema sanitario non è in deficit di risorse“.

Infine, l’appello è sempre quello di restare a casa il più possibile, limitando al massimo i contatti per le prossime due settimane: “C’è ancora una regola che non è seguita a dovere: rimanere a casa. Servono condotte di vita stringenti, come in altri paesi. Chiunque sia rientrato in Sicilia da altri stati o da altre regioni, lo deve comunicare e registrare. Ad oggi lo hanno fatto più di 37mila persone ma tutti sappiamo che sono molti di più quelli che sono rientrati. Abbiamo bisogno di sapere in maniera chiara per valutare la possibilità di allargare l’accertamento epidemiologico con l’utilizzo del tampone su chiunque sia rientrato in Sicilia negli ultimi otto giorni“.

Infine: “Bisogna rispettare le regole in maniera disciplinata. Chi non capisce questo è nemico dei siciliani, dei professionisti della sanità e probabilmente è nemico della necessità che tutti abbiamo di contenere il più possibile il contagio“.