LAMPEDUSA – Notte turbolenta in quel di Lampedusa con tre imbarcazioni soccorse dalla Capitaneria di Porto e dalla Guardia di Finanza non lontano dalle coste dell’isola stessa, salvando comunque 113 persone.
Da ricordare fra l’altro che già nella giornata di ieri, c’erano stati dieci approdi e circa 450 persone.
Da queste barche si stima ci fossero dalle sedici alle quarantasette persone donne e minori inclusi, tutti partiti dalla Tunisia dai porti di Sfax, Chebba e Mahdia, tutti di origine africana, Maliani, Sierraleonesi, Beninesi, Ivoriani, Guineani, Sudanesi e Camerunensi.
Secondo sempre le testimonianze di questi superstiti, essi hanno raccontato d’aver pagato una somma intorno ai 2mila o 3mila dinari per poter partire da lì.
Sono 360 i migranti che hanno lasciato l’hotspot di contrada Imbriacola a Lampedusa, dove si sono arrivati a contare circa 803 persone verso la prima mattinata, i quali sono stati imbarcati a bordo del traghetto di linea Galaxy con destinazione Porto Empedocle, naturalmente trasferimento sotto disposizione della Prefettura di Agrigento, in totale intesa con il Ministero dell’Interno, con il primario obiettivo di alleggerire il prima possibile, la struttura d’emergenza dell’isola.
Continuano i casi in cui le imbarcazioni delle Ong (Organizzazione non governativa) disattendono le indicazioni di decreto. Si tratta, precisamente, del secondo caso accertato: conseguenza applicata stato di fermo e rispettiva multa.
Tutto questo è accaduto alla Mare-Go appartenente ad una ong di bandiera tedesca, dopo il primo caso del 26 marzo di quest’anno riguardo l’imbarcazione Louise Michel, facente parte della ong di Bansky (famoso per le opere di street art), a causa di alcune violazioni in merito al nuovo decreto.
Sostanzialmente la nave, invece di attraccare come disposizione a Trapani, ha virato su Lampedusa, continuando a soccorrere altre persone.
La Mare-Go, sulla scia di ciò che era già avvenuto con la Louise Michel, ha sbarcato trentasei persone che aveva soccorso in mare, virando su Lampedusa invece che su Trapani, che in realtà è il porto assegnato dalle autorità; proprio per il seguente motivo è stato disposto un fermo di venti giorni ed annessa una multa.
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