AGRIGENTO – Il giudice per le indagini preliminari del capoluogo agrigentino, Alessandra Vella, ha accolto la richiesta della Procura decidendo di archiviare le accuse a carico di Carola Rackete, l’attivista e comandante della nave Sea Watch 3 arrestata per resistenza o violenza contro una nave da guerra.
La giovane, nel giugno 2019, aveva deciso di entrare nel porto di Lampedusa nonostante il blocco degli sbarchi imposto dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini al fine di far giungere a terra i migranti soccorsi precedentemente in mare.
Secondo la Procura, la giovane avrebbe agito per stato di necessità, poiché aveva il “dovere di portare i migranti in un porto sicuro“. La nave, infatti, non era più nelle condizioni di garantire la sicurezza delle 42 persone soccorse due settimane e mezzo prima nel mar Mediterraneo.
Già nei giorni successivi allo sbarco, comunque, lo stesso giudice per le indagini preliminari non aveva convalidato l’arresto, decidendo dunque per la sua liberazione.
Tra le accuse mosse all’indirizzo di Carola Rackete, vi era anche quella di aver urtato accidentalmente una motovedetta della Guardia di Finanza durante l’ingresso al porto siciliano.
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