LAMPEDUSA – Novità importantissime nella notte in merito al caso Sea Watch.
Carola Rackete, comandante di quella che è diventata ormai una spedizione, è entrata comunque nel porto di Lampedusa senza l’autorizzazione. Pertanto, la donna è stata arrestata venendo accusata di resistenza o violenza contro nave da guerra. Prevista una pena dai tre ai dieci anni di reclusione.
Una risposta forte a chi aveva deciso di bloccare la nave: adesso i 40 migranti a bordo stanno sbarcando nel territorio siciliano.
Rackete era già iscritta nel registro degli indagati della Procura di Agrigento per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per rifiuto di obbedienza a nave da guerra.
Non è stato, tuttavia, un attracco facile: la guardia di Finanza (che ha eseguito l’arresto) ha provato a impedire che la nave arrivasse a destinazione fino al punto di togliersi di mezzo per non rimanere schiacciata tra la banchina e la nave.
Le reazioni, ovviamente, sono state diverse: le sostenitrici della Rackete hanno applaudito il suo ingresso al porto, poiché sarebbe colpa dell’autorità che per sedici giorni non avrebbero dato un contributo ai migranti, dall’altro alcuni residenti hanno pesantemente criticato l’attracco.
Giusi Nicoletti, ex sindaco, e Angela Maraventano, ex vicesindaco, hanno avuto anche un battibecco: la seconda era contro lo sbarco, dicendo che a Lampedusa non si può fare ciò che si vuole. Per la Nicoletti, invece, la Maraventano non sarebbe nessuno per dire chi deve o chi non deve entrare.
Potrebbero esserci aggiornamenti nelle prossime ore.