La carica dei 104: provvedimenti disciplinari a gogò

La carica dei 104: provvedimenti disciplinari a gogò

AGRIGENTO – Adesso si salvi chi può, non ci saranno sconti per nessuno.

È inamovibile il provveditore agli studi di Agrigento, Raffaele Zarbo. Fa il muso duro contro il personale scolastico che è finito nel calderone della “carica dei 104”, l’inchiesta coordinata dal procuratore capo Renato Di Natale e dall’aggiunto Ignazio Fonzo.

Pioveranno provvedimenti disciplinari e amministrativi per tutti e può iniziare a tremare chi rischia anche il posto. “Si tratta di una legge, la 104, di grande civiltà – afferma Zarbo – ma l’abuso, come sempre, finisce per danneggiare chi legittimamente avrebbe diritto di usufruirne” e aggiunge “a causa dei sanitari corrotti questa gente ha giovato di privilegi che non gli spettavano, come l’assegnazione in sedi più vicine a casa, a discapito sempre dei colleghi”.

Nessuno escluso, arriva la mannaia anche per i medici coinvolti che sono stati sospesi dall’ordine a seguito della convocazione di una seduta straordinaria. Parliamo di Giuseppa Gallo specializzata in pneumologia, Giuseppe Candioto reumatologo e Antonino Scimè ortopedico, questi sono finiti tutti in carcere.

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Ai domiciliari il radiologo Alfonso Russo, l’ortopedico Antonia Matina, il medico del poliambulatorio Lorenzo Greco, il presidente della commissione Asp Giuseppe Porcello e lo pneumologo Salvatore Attanasio. A subire solo un provvedimento disciplinare è stato Gianfranco Pullara, destinatario dell’obbligo di firma dal lunedì al sabato.

Scoperchiata la pentola bollente è veramente indecente ciò che è uscito fuori dalle indagini. Un giro di collusioni e compromessi da far venire i brividi: tanta gente saliva quotidianamente sul palcoscenico e fra tragedia e comicità recitava la propria falsa invalidità.

Chiaramente giravano soldi a gogò come nel caso di alcuni medici che o ricevevano una percentuale sull’assegno di accompagnamento o venivano pagati fino a 250 euro dai fantomatici pazienti per avere certificate visite mai avvenute. Caso esemplare quello dell’insegnante di Favara Calogera Nicotra, di 41 anni, che mentre si trovava a Rho per lavoro veniva certificata ad Agrigento.

LISTA VISITE NICOTRA CALOGERA-2

Una vicenda che ha stimolato l’ironia e il sarcasmo anche del gip Ottavio Mosti che ha lavorato alle indagini e che si è espresso così nell’ordinanza “Come in un presepe minore, si distenderà nel proscenio una teoria non di musici e pastorelli ma di figuranti che si accostano con intento mistificatorio alla costruzione dell’apparenza documentale di patologie inesistenti: gobbi, depressi e addirittura celebrolesi; soffiatori di spirometri e non di zampogne; tutti li vedremo sfilare, condotti per mano da una corte ammiccante di faccendieri che li avviano agli appuntamenti con i medici compiacenti”. 

E ancora è una partita tutta da giocare. Dai corridoi della Procura è emerso, infatti, che i casi analizzati sono stati oltre trecento ma si continua a raschiare per arrivare fino al fondo e chiudere il cerchio dell’indagine.