Carenza organico nella polizia penitenziaria, Veneziano: “Trasferimento con meno agenti rispetto ai carcerati”

Carenza organico nella polizia penitenziaria, Veneziano: “Trasferimento con meno agenti rispetto ai carcerati”

PALERMO –  I Nuclei Traduzioni e Piantonamenti di Agrigento, Catania, Palermo, Siracusa, Caltanissetta, Caltagirone e Messina insieme al distaccamento di Barcellona Pozzo di Gotto, sperimentano condizioni drammatiche per via del mancato rispetto delle dotazioni organiche: molti comandanti sono indotti a diminuire la composizione delle scorte e ciò causa gravi disfunzionalità operative che potrebbero mandare in tilt l’ordine e la sicurezza, con gravi conseguenze per l’incolumità pubblica.

La denuncia porta la firma del segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione Polizia Penitenziaria Sicilia Gioacchino Veneziano che, in una nota trasmessa al provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Gianfranco De Gesu, esprime preoccupazione per le proteste, sempre più numerose, che provengono dalle strutture territoriali.

L’attuale panorama delle dotazioni organiche parla chiaro: soltanto a Palermo mancano unità, a Caltagirone 10, a Catania 29, a Caltanissetta e Agrigento 2, a Siracusa 20, a Messina e a Barcellona Pozzo di Gotto 4.

Un allarme, quello lanciato da Veneziano in più occasioni, che ha indotto la sigla sindacale a proclamare lo stato di agitazione dei poliziotti penitenziari, in attesa dell’incontro che si terrà l’1 ottobre con il provveditore De Gesu: il sindacato non esclude ulteriori forme e azioni di protesta nel caso di mancato riscontro o di ulteriori indugi da parte dell’amministrazione.

Le traduzioni su strada – spiega il segretario – vengono effettuate con unità di Polizia Penitenziaria in numero inferiore rispetto ai tradotti stessi: non è difficile immaginare le condizioni di stress e tensione fisica nelle quali operano all’esterno i capi scorta, all’insegna dell’estrema pericolosità e del rischio che qualche evento critico possa verificarsi”.

Alla luce della drammaticità dell’attuale situazione – prosegue l’esponente sindacale – davvero non si comprendono le ragioni per le quali si stia temporeggiando nell’inserimento delle unità minime già previste nell’informazione preventiva del 4 aprile scorso, che ha prodotto il Decreto Provveditoriale 48/18, con il quale si è concluso l’iter che ha condotto all’attuale assetto organizzativo in Sicilia e con il quale i Nuclei di Messina e Agrigento sono diventati provinciali”.

Attualmente nell’isola, secondo la UILPA Polizia Penitenziaria, soltanto i Nuclei di Trapani e Siracusa sarebbero stati interessati da una regolare integrazione di personale, seppure parziale.

Il resto dei Nuclei – osserva Veneziano – è sprofondato nell’oblio: nel frattempo le dotazioni organiche sono diminuite, generando pericoli sempre maggiori per i poliziotti”.

Ad aggravare la situazione, negli ultimi sei mesi, anche il pensionamento di molte unità in servizio presso i vari Nuclei, e la partecipazione di alcune di esse al concorso per ispettore, pertanto la carenza organica in atto è superiore rispetto a quella che il provveditorato aveva originariamente previsto di integrare.