Didattica a distanza ai tempi del Coronavirus. Tra poesie e voglia di svolgere un ruolo sociale

Didattica a distanza ai tempi del Coronavirus. Tra poesie e voglia di svolgere un ruolo sociale

GIARRE – È tempo di didattica a distanza. E didattica a distanza, in questo difficile frangente, significa innanzitutto svolgere un ruolo sociale e solidale con gli alunni, stare loro vicino e consentire loro di esprimere sentimenti ed emozioni. Abbiamo rivolto qualche domanda alla prof.ssa Gabriella Gullotta del Liceo Leonardo di Giarre (CT) – con a capo la Dirigente Scolastica Tiziana D’Anna – che, proprio in quest’ottica, sta svolgendo una proficua attività con i suoi alunni.

Com’è cambiata la vita della scuola italiana dal 4 marzo?

Dal 4 marzo 2020 la vita della scuola è stata rivoluzionata poiché è stata ribaltata la prospettiva stessa del lavoro quotidiano dei docenti e degli studenti: dalla didattica in presenza alla didattica a distanza. E non solo a distanza ma online, ovvero con l’uso di strumenti e supporti che di solito erano guardati con un po’ di soggezione (quando non malcelata ostilità e diffidenza) dai docenti, specie se sono di media età (la gran parte dei docenti italiani) e di discipline umanistiche. Eppure molto avvezzi “a fare di necessità virtù” e con lo slancio e la generosità che spesso contraddistingue l’indole degli italiani, i docenti si sono gettati nella mischia, si sono piazzati davanti ai computer, interrogando piattaforme, seguendo tutorial e corsi webinar sono riusciti ad impiantare, pur con mille difficoltà, con impaccio ed anche errori di processo e a velocità diverse, la didattica a distanza. Sicuramente questa emergenza ha velocizzato vorticosamente l’innovazione di metodologie didattica come migliaia di ore di corsi di aggiornamento non hanno fatto e non avrebbero potuto fare perché mancava l’urgenza della sperimentazione. Significa essere buttati a mare senza saper nuotare e per scampare ad un inevitabile naufragio”.

E per scampare al naufragio è intervenuta la scrittura creativa…

“Ebbene sì. Il primo problema era elaborare nella maniera giusta ciò che stava accadendo e cercare di elaborare e far verbalizzare agli alunni il loro stato d’animo il cambiamento traumatico del loro vissuto e non sempre nelle chat o nelle videoconferenze tutti gli alunni riescono ad esprimersi completamente e con libertà.
Il secondo problema era trovare il modo di eseguire verifiche scritte oggettive perché rischiano di essere fortemente inquinate dal mezzo e dalle modalità in cui esse vengono svolte per cui sono indicative come esercitazione ma poco attendibili come strumenti di verifica oggettiva. Dall’incrocio di questi due problemi è scoccata la scintilla: i laboratori di scrittura creativa con scansione settimanale e scegliendo per ogni classe una struttura ed un tema graduato e commisurato alle loro competenze di scrittura. La classe seconda ha lavorato sui metri e le figure retoriche della poesia e quindi ha avuto assegnato un laboratorio di scrittura creativa sulla poesia dal titolo La vita ai tempi del covid-19 , sempre con il medesimo funzionamento per parole tema in ordine alfabetico, con l’aggiunta che ogni testo poetico deve essere accompagnato da un disegno o una foto inedita che illustra il testo. In questa classe c’è un’altra variante che ricorda il Decameron, ovvero il primo e l’ultimo studente in elenco può scegliere una parla tema sganciata dalla prima lettera del cognome la legata all’argomento del laboratorio. I risultati di queste prime settimane sono stati entusiasmanti, nonostante la mole di lavoro per il docente, lo sforzo viene ripagato per la qualità e la profondità dei lavori. Nelle poesie si respira tutta la freschezza e la positività dei ragazzi che aspettano con ansia di ritornare ad abbracciarsi e a scorrazzare all’aria aperta”.

Eccovi le poesie dei ragazzi di 2 E di Morgana di Maria, Josè Ruggeri, Olivia Sterrantino

L’UNIONE

L’unione è una famiglia
che parla,
che ride,
che gioca.

L’unione è un’amicizia
che nasce,
che cresce,
che dura.

L’unione è una classe
che impara,
che scherza,
e che alla fine si separa.

– Morgana Di Maria

RINASCITA

Attorno il silenzio
di una primavera infinita
nel balcone la primula sbocciata
si affaccia su un vuoto immenso.
Nel cuore il tonfo.
Lo sguardo va oltre
ma vedo l’immenso
lo colgo nel vuoto.
Non c’è più la gente:
il silenzio.
Toccarsi, abbracciarsi
Incontrarsi per caso
Oggi chimera
domani speranza.
Uniti nel cuore
ma a distanza.

Josè Ruggeri

UNIONE A DISTANZA

Guardo la schermata i soliti volti ma oggi mi sembrano più dolci amici in condivisione… uniti
Sento mia madre ridere sullo sfondo della mia lezione sento mio fratello studiare nell’altra stanza… uniti
Mi affaccio dal balcone a danzare volti prima sconosciuti oggi vicini… uniti
Stasera papà non lavora il film lo sceglie lui uno vicino all’altro uniti
Non mi sono mai sentita meno sola di così

Olivia Sterrantino

Articolo a cura di Silvana La Porta