Cala il sipario per Vincenzo Agostino, ma non sul duplice omicidio di Nino e Ida: qual è la verità?

Cala il sipario per Vincenzo Agostino, ma non sul duplice omicidio di Nino e Ida: qual è la verità?

PALERMO – La morte di Vincenzo Agostino ha (ri)acceso i riflettori (in verità mai spenti) sul duplice omicidio del figlio, l’agente Antonino Agostino, e della moglie incinta Ida Castelluccio, uccisi a Villagrazia di Carini il 5 agosto 1989.

Qual è la verità dietro il duplice omicidio?

Vincenzo Agostino non si è mai rassegnato a ricercare la verità dietro quel barbaro omicidio dai contorni incerti e ancora oggi sfocati, nonostante – di recente – ci sia stata la “svolta” e il killer sia stato condannato.

Ma un padre non può accettare o dimenticare la morte di un figlio, specialmente se strappato alla vita troppo presto e senza un perché.

Antonino, agente in servizio al commissariato San Lorenzo di Palermo, avrebbe fatto parte di un gruppo che collaborava con i servizi segreti pronti a catturare i latitanti mafiosi.

All’epoca dei fatti, aveva 28 anni (la compagna 19 anni).

Quella tragica sera due sicari in motocicletta iniziarono a sparare contro di lui che, per provare a salvare la moglie, fu preso in pieno e morì sul colpo. Poi, però, fu la volta di Ida, nonostante le urla un proiettile la raggiunse al cuore. Un unico sparo, fatale.

Morirono entrambi per mano di Cosa Nostra.

Ergastolo confermato per il boss Madonia nel 2023

Dopo anni di depistaggi, misteri, denunce insabbiate, ritardi e misteri a non finire, finalmente un po’ di giustizia. La Corte D’Assise d’Appello di Palermo soltanto nel 2023 ha confermato la condanna all’ergastolo del boss Antonino Madonia, accusato del duplice omicidio.

giudici, in parziale riforma del primo verdetto, emesso in abbreviato il 19 marzo 2021, hanno escluso la circostanza aggravante della premeditazione nell’assassinio della donna.

Dopo una lunga indagine a carico di Madonia, del boss Gaetano Scotto e di Francesco Paolo Rizzuto, un amico della vittima, entrambi giudicati separatamente, la Procura di Palermo aveva chiesto l’archiviazione ritenendo che non ci fossero elementi idonei ad andare a processo.

L’inchiesta è stata avocata dalla Procura generale che è giunta a conclusioni differenti e ha chiesto il rinvio a giudizio dei tre imputati.

Madonia aveva scelto l’abbreviato.

E così, nel 2023, arrivò il verdetto: confermato l’ergastolo per il boss.

Basta questo per ritenersi “soddisfatti”?

Ma a un padre dilaniato dal dolore e pronto a qualunque cosa pur di riabbracciare il figlio basta realmente solo sapere che il responsabile sia finito in carcere pronto a scontare la pena più severa? Ovviamente no.

Queste e molte altre motivazioni hanno spinto il padre Vincenzo a battersi per la verità, attuando una tanto determinata quanto tenace protesta: dal giorno dell’omicidio di Antonino, infatti, non ha tagliato più barba e capelli. Ha detto più volte che li avrebbe tolti solo dopo che fosse stata fatta verità sui mandanti del duplice omicidio e sul depistaggio delle indagini.

La moglie, Augusta Schiera, lo ha accompagnato nella lotta fino alla morte, avvenuta nel 2019. Proprio lei se n’è andata senza conoscere il perché di tale inaudita ferocia. Nella sua lapide, tra l’altro, ha voluto incisa la frase “Qui giace una madre in attesa di giudizio“.

Il riconoscimento di “faccia da mostro”

Un momento importante in questa lunga e faticosa battaglia per la verità avvenne il 26 febbraio 2016, quando nell’aula bunker del carcere Ucciardone Vincenzo riconobbe in “faccia da mostroGiovanni Aiello, ex poliziotto e ritenuto killer che orbitava tra servizi e criminalità.

Ho riconosciuto ‘faccia da mostro’ anche se era ben truccato. Erano in tre per il confronto, ma l’ho riconosciuto subito. Come ho detto in tutti questi anni, quella faccia è indimenticabile“, aveva detto in quella sede.

Cala il sipario

Ma adesso anche lui, come la moglie, Vincenzo Agostino, il padre coraggioso, è deceduto senza avere le risposte che ha cercato per tutta la vita.

Se n’è andato all’età di 87 anni con un dolore dentro inspiegabile. Non ha fatto in tempo a tagliare la barba, morto prima della fine dei processi agli assassini del figlio e della nuora.

Cala, dunque, il sipario e succederà lo stesso, un giorno, anche per i mandanti.