Hikikomori e ritiro sociale volontario: l’I.C. “Giuseppe Fava” di Mascalucia organizza seminario di sensibilizzazione “Il mondo dentro una stanza”

Hikikomori e ritiro sociale volontario: l’I.C. “Giuseppe Fava” di Mascalucia organizza seminario di sensibilizzazione “Il mondo dentro una stanza”

MASCALUCIA – Si è svolto ieri pomeriggio, presso il salone “Santina D’Urso” dell’Istituto “Giuseppe Fava”, il seminario formativo rivolto a genitori e insegnanti, sul fenomeno degli “Hikikomori”, nuova forma di disagio sociale che si sta diffondendo sempre più tra i ragazzi e i giovani di oggi.

A dar il via all’incontro e a porgere i saluti a tutti gli intervenuti, collegati anche da remoto, la Dirigente Scolastica, Professoressa Viviana Ardica, la quale, sempre molto attenta e sensibile alle tematiche sociali, ha analizzato e sottolineato l’importante ruolo delle istituzioni scolastiche nel prevenire e intervenire dinanzi ai primi campanelli d’allarme che insorgono proprio a scuola.

Relatrici presenti, esperte del settore, la Dott.ssa Agata Nicoloso, pedagogista ed operatrice psicopedagogico territoriale per la dispersione scolastica; la Dott.ssa Elina Valenti, psicologa, psicoterapeuta e coordinatrice Sicilia Hikikomori Italia; la Dott.ssa Sandra Freni, psicologa Hikikomori Italia e la Dott.ssa Maria Concetta Pappalardo, psicologa e psicoterapeuta dell’età evolutiva, le quali, da anni portano avanti un progetto su tale tematica nelle scuole di tutta Italia, offrendo gratuitamente supporto psicologico individuale e di gruppo, attraverso sportello d’ascolto o online. In collegamento da remoto, la Dott.ssa Caterina Parisi, medico chirurgo e coordinatrice genitori Hikikomori Regione Calabria.

Il fenomeno dell’Hikikomori, o ritiro sociale volontario è una forma di auto-reclusione che confina ragazzi e giovani adulti tra le mura domestiche, nella propria stanza, ed è caratterizzata dalla disaffezione e dal disinvestimento per le relazioni interpersonali e da un circolo vizioso di progressivo isolamento dalla vita sociale. Le esperte, dopo aver dato qualche cenno storico circa la nascita e lo sviluppo di tale fenomeno e raccontato storie ed esperienze di ragazzi che vivono questo disagio, hanno approfondito le ragioni alla base dello stesso, suggerendo a genitori, insegnanti e a tutti gli operatori coinvolti, strategie e strumenti per aiutarli ad imparare a riconoscere i primi segnali di questo disturbo in modo da prevenire ed intervenire con azioni efficaci.

Ci si è soffermati sul tema della dispersione scolastica, inevitabilmente connesso al fenomeno del ritiro sociale, dunque sul ruolo educativo della scuola, fondamentale nel sostenere le ragazze e i ragazzi nella frequenza scolastica, intercettando i malesseri e limitandone precocemente l’allontanamento dalle lezioni.

Al termine della discussione e del dibattito scaturito, la Preside ha ringraziato tutti gli intervenuti soffermandosi ancora una volta sull’importanza della rete e sulla scuola come nodo fondamentale della stessa: “A scuola, e non solo, abbiamo acceso i riflettori su questa nuova problematica emersa e la tematica dell’Hikomori ci sta impegnando moltissimo dal punto di vista pedagogico, educativo e anche medico. Il nostro Istituto ci tiene ad intraprendere un percorso formativo finalizzato all’acquisizione di conoscenze e competenze utili ad identificare e riconoscere i campanelli d’allarme, comprendere le dinamiche psicologiche di difesa che lo attivano, praticare azioni preventive e attivare reti di intervento per la realizzazione di strategie virtuose di sostegno”.

Articolo redatto in collaborazione con la docente Angela Caruso