Hashish e cocaina in casa, arrestato un 41enne pregiudicato

Hashish e cocaina in casa, arrestato un 41enne pregiudicato

ALCAMO – Nuovo colpo messo a segno dagli investigatori del commissariato di Alcamo i quali, nell’ambito di predisposte attività di controllo sul territorio e di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti in prossimità delle festività pasquali, hanno rinvenuto, coadiuvati da un’unità cinofila antidroga, un notevole quantitativo di sostanza stupefacente del tipo hashish e cocaina di cui una buon parte già suddivisa in dosi pronte per essere spacciate.

Il ritrovamento della droga, operato all’interno di un appartamento in pieno centro storico, ha portato all’arresto di un 41enne tunisino, pregiudicato, per il delitto di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Cos’è emerso dalla perquisizione

In particolare, gli agenti del commissariato di Alcamo, dopo aver osservato nei giorni precedenti come il domicilio dell’arrestato fosse stato oggetto di frequenti e brevi visite da parte di soggetti conosciuti come assuntori di sostanze stupefacenti, decidevano di procedere alla perquisizione dell’abitazione del pregiudicato tunisino e grazie al fiuto infallibile del pastore tedesco antidroga “Ulla” del reparto cinofili della Polizia di Stato sono stati trovati circa 60 grammi di hashish e 16 grammi di cocaina, di cui una buona parte confezionata in 13 involucri di cellophane pronti per essere spacciati.

La perquisizione ha consentito di rinvenire numerose banconote di denaro che è stato sequestrato poiché incompatibile con lo stato di presunta indigenza del soggetto, pertanto ritenuto compendio dell’attività delittuosa di spaccio.

I provvedimenti presi

La Procura della Repubblica di Trapani, ritenendo sussistenti i presupposti che avevano consentito ai poliziotti di procedere all’arresto nella flagranza di reato del cittadino extracomunitario, disponeva che l’arrestato fosse sottoposto alla misura cautelare personale degli arresti domiciliari in attesa della rituale udienza di convalida ad esito della quale il G.I.P., oltre a convalidare l’arresto, faceva propria la richiesta del Pubblico Ministero disponendo l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico.