Il grido disperato di agricoltori, pescatori e allevatori siciliani. Sammartino incontra i manifestanti del presidio sulla Sciacca-Palermo

Il grido disperato di agricoltori, pescatori e allevatori siciliani. Sammartino incontra i manifestanti del presidio sulla Sciacca-Palermo

PALERMO –Sono qui per raccogliere il grido di allarme degli agricoltori, il governo regionale sta lavorando su diversi fronti, sia sul miglioramento degli impianti irrigui, sia sulla possibilità di approvare misure economiche straordinarie“. Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino stamattina incontrando i manifestanti del presidio permanente istituito lo scorso 5 febbraio sulla scorrimento veloce Sciacca-Palermo, all’altezza del bivio di contrada Gulfa.

Sammartino incontra i manifestanti del presidio sulla Sciacca-Palermo

Parlando con agricoltori e allevatori aderenti al Movimento spontaneo della Valle del Belice, Sammartino ha aggiunto che occorre anche un intervento concreto da parte del governo nazionale. È in questa direzione, infatti, che si inquadra la dichiarazione dello stato di emergenza da parte della Regione.

Ringraziamo l’assessore per essere venuto a trovarci, gli abbiamo consegnato un documento contenente i diciotto punti della nostra protesta, a partire dalla necessità che i produttori agricoli abbiano un reddito più dignitoso“, ha detto il portavoce del Movimento spontaneo Gaspare La Marca.

Il grido disperato di agricoltori, pescatori e allevatori siciliani

Questa mattina circa 5mila agricoltori, allevatori e pescatori siciliani – dicono gli organizzatori – hanno attraversato le strade del centro a Palermo, per rivendicare la valorizzazione del settore agro zootecnico. Il corteo, aperto da un trattore simbolo della protesta in tutta Europa, è partito intorno alle 11,30 da piazza Marina, per raggiungere piazza Indipendenza, davanti il Palazzo della Regione. Solo bandiere della Sicilia e un unico striscione con scritto ‘Rispetto per gli agricoltori. Producono il cibo che mangi. La terra è vita, difendila‘”.

Campanacci, fischietti e tamburi hanno animato la manifestazione, a cui hanno preso parte anche i sindaci di diversi Comuni, soprattutto delle Madonie, dell’Ennese e del Nisseno. Sono i comitati spontanei nati in oltre 40 giorni di presidi e cortei territoriali sull’onda delle proteste nate in diversi paesi europei.

I manifestanti hanno anche chiesto un incontro con gli assessori alle Attività produttive, al Territorio e all’Ambiente, all’agricoltura e col presidente della Regione Renato Schifani per consegnare il documento unico regionale di rivendicazioni per aprire un dialogo con la Ragione.

Tra le principali richieste dei manifestanti vi è l’adeguamento dei prezzi di vendita dei prodotti proporzionato all’aumento dei costi di produzione, la denuncia dello stato di crisi del comparto, l’aumento dei controlli e l’adeguamento dei parametri di qualità e del regime sanzionatorio sulle merci importate, interventi per contrastare la diffusione di malattie virali negli allevamenti. Ma, soprattutto, l’istituzione di un tavolo tecnico regionale permanente a cui devono prendere parte i lavoratori del settore.