Aidone, il “balcone di Sicilia”: la GUIDA completa di uno dei borghi più particolari dell’Isola

Aidone, il “balcone di Sicilia”: la GUIDA completa di uno dei borghi più particolari dell’Isola

AIDONE – Aidone, in provincia di Enna, è uno dei borghi più particolari della Sicilia centrale che domina dall’alto della sua posizione una vasta area che va dall’Etna fino al Mar Ionio e ai Nebrodi.

Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su quest’incantevole località tutta siciliana.

Descrizione di Aidone

Definita “Il balcone di Sicilia“, Aidone (Daduni in siciliano) sorge sui Monti Erei a 890 metri sul livello del mare. Il nome deriva da Aidon (“usignolo”) per la forte presenza di tali animali sul territorio.

Qui, infatti, tra boschi, colline verdi, valli dorate, pianure e corsi d’acqua la natura ha dato proprio il meglio di sé, regalando all’uomo paesaggi degni di nota. C’è chi dice, però, che la sua etimologia risalga ad Aidoneus (appellativo del dio Ade- Plutone) che dopo aver rapito Persefone nel lago di Pergusa avrebbe poi sostato sul colle di Aidone.

Ancora, per altri il termine originario era l’arabo Ayn dun (“sorgente superiore”), giustificato dalla notevole presenza di sorgenti d’acqua sul territorio.

Il centro storico conta di un numero elevato di chiese, se rapportato alla popolazione che non ha mai superato i 10mila abitanti. Insieme a questo, vi sono diversi pub, ristorantini e negozietti di souvenir per una passeggiata tra le viuzze, più o meno strette e più o meno in salita, molto suggestive.

Per posteggiare vi sono diverse soluzioni, sia gratuite che a pagamento, sebbene per visitare alcuni siti vi conviene spostare l’auto o servirvi dei mezzi di trasporto pubblici a disposizione nel paese.

aidone

Cosa vedere ad Aidone

Il borgo in esame è ricco di notevoli punti di interesse da visitare tranquillamente ma attentamente – in una giornata. Ecco, quindi, cosa vedere assolutamente ad Aidone per partire alla scoperta di questa località degna di nota.

  • CASTELLACCIO

Il Castellaccio altro non è che i ruderi del castello medievale, costruito nel punto più alto della città in posizione assolutamente strategica.

Sebbene oggi non sia visibile granché, una volta raggiunto il punto d’interesse, si può godere di uno splendido panorama (la vista ci fa comprendere quanto fosse importante controllare – dall’alto – tutte le principali vie di comunicazione della Sicilia Centrale).

  • TORRE ADELASIA E CHIESA DI SANTA MARIA LA CAVA

Sulla Piazza Cordova sorge la Torre Adelasia, torre campanaria dell’annessa Chiesa di Santa Maria La Cava. In origine, però, era uno dei punti di difesa lungo le mura che costeggiavano il borgo di Aidone.

Dell’impianto originario conserva ancora oggi il piano inferiore del portone ogivale e, all’interno, la volta a crociera, il portale laterale in pietra calcarea e l’abside.

Il luogo di culto è dedicato a San Filippo Apostolo e, infatti, il simulacro del santo miracoloso è custodito in una cappella, oggetto di grande devozione.

  • CHIESA MADRE DI SAN LORENZO

La Chiesa Madre di San Lorenzo è la più antica di Aidone (fondata nel XI secolo) su un’antica costruzione del VII secolo. Dopo l’importante terremoto del 1693 fu ricostruita ma, dell’epoca normanna, restano i contrafforti laterali e il portale.

Successivamente fu aggiunto il campanile (mai completato) e le cappelle laterali. All’interno vi sono oggetti sacri provenienti per lo più dal Convento di Santa Caterina: tra questi anche una reliquia di San Lorenzo.

  • CHIESA DI SAN DOMENICO

La Chiesa di San Domenico fu costruita nel 1419 per volontà del beato Fra Vincenzo da Pistoia, su progetto dell’architetto di Aidone Vincenzo Di Luca. Qui si venerava la reliquia della spina del Signore.

Particolare l’esterno, con la facciata bianca a punta di diamante (rara negli edifici religiosi, più tipica di quelli politici) e i due alti cantonali in pietra arenaria che culminano in un timpano ribassato, scandito da metope e triglifi.

L’interno, invece, è costituito da una navata unica, completata da un’abside (dove restano alcune – ma poche – tracce di un rosone del ‘400).

  • CHIESA DI SANT’ANNA

Altro punto di interesse è la Chiesa di Sant’Anna che, in origine, era una moschea.

L’interno, con una navata, è molto semplice e disadorno, solo l’altare centrale è in stile barocco, decorato con tarsie marmoree in bicromia, bianche e nere, mentre l’altare laterale è una copia del primo con una decorazione simile ma meno ricca.

  • BASILICA DI SAN LEONE

Degna di nota è la Basilica di San Leone, risalente al 1090 e dedicata a Papa Leone II. Anche in questo caso il terremoto del 1963 fece danno e quindi il luogo di culto subì dei rimaneggiamenti necessari.

All’esterno, da ammirare il portale barocco con un arco a tutto sesto, lateralmente sorretto da due mezze colonne con capitelli corinzi su cui poggia un’architrave con dei rilievi.

  • MUSEO ARCHEOLOGICO

Il Museo Archeologico raccoglie i reperti ritrovati nella vicina e importantissima Morgantina, antica città greca, e illustra tutta la sua storia dall’Età del bronzo all’Età romano-repubblicana.

Si trova nell’ex convento dei Padri cappuccini e custodisce anche la “Venere di Morgantina, una statua proveniente dall’omonimo sito scolpita tra il 425 a.C. e il 400 a.C.

  • AREA ARCHEOLOGICA DI MORGANTINA

L’Area Archeologica di Morgantina è un importante sito siculo-greco-ellenistico nei pressi di Aidone, un po’ distante dal centro storico. Si tratta di un’antica città che fu riportata alla luce nel 1955 dalla missione archeologica dell’Università di Princeton.

L’area più facilmente visitabile conserva resti dalla metà del V alla fine del I secolo a.C. In particolare, si divide in due zone ben distinte, che corrispondono alle due fasi principali della storia della città: l’insediamento antico e quello ellenistico-romano a Sella Orlando; l’insediamento più antico, sul cocuzzolo denominato “la Cittadella”, che ha le sue origini nella tarda età del bronzo, quando un nucleo di emigrati provenienti dall’Italia meridionale vi fondo una città. Il nucleo abitato sulla Cittadella sopravvisse per circa 500 anni.

  • CASTELLO DI PIETRATAGLIATA

Sempre nei pressi di Aidone sorge il Castello di Pietratagliata (o dei Gresti, probabilmente per la sua vicinanza con il Cozzo dei Gresti, moderno rilievo sul quale in età greco-romana vi era un insediamento).

Allo stato attuale, la sua condizione è quella di rudere e risale all’epoca arabo-normanna. La struttura si estende su 4 livelli:

  • Primo livello: è anche il più antico e si trovano delle abitazioni rurali e un’ampia grotta;

  • Secondo livello: da cui ha inizio anche la torre piena e parte la scala scavata nella roccia, presenta due locali: un ingresso e una sala con finestra delimitata da panchette in muratura;

  • Terzo livello: corrispondente al secondo piano in cui si trovano gli ambienti nobili di rappresentanza, suddiviso in quattro stanze scavate nella roccia e altre in muratura;

  • Quarto livello: un ambiente con portale di ingresso (probabilmente una cappella) e una cisterna per la raccolta delle acque piovane.

Cosa mangiare ad Aidone

Aidone è ricca anche di una significativa tradizione culinaria estrapolata sia dal panorama siciliano in genere (tra cui Arancini, cannoli, cassata…) sia da quelli che sono i piatti tipici locali.

In primis, da provare è La polenta di Cicerchia, detta anche cicerula, cece nero, dente di vecchia, pisello quadrato. Un legume che ha avuto una parte importante nella cucina aidonese.

Da assaggiare sono le Giamelle, dei biscotti rotondi, e i Biscotti di vino che vengono distribuiti alla popolazione durante le Celebrazioni Pasquali.

Per Natale, invece, le Sfingi (frittelle tipiche di pasta di pane realizzate con farina, lievito, sale e acqua) rigorosamente fritte e servite con una spolveratina di zucchero a velo o miele allungato con acqua o succo d’arancia e cannella.

Esperienze da vivere ad Aidone

Affascinante sotto diversi punti di vista, Aidone attrae tantissimi turisti anche per la presenza di eventi e manifestazioni di ogni tipo che si svolgono rigorosamente ogni anno con una cura e dedizione che, invece, affonda le radici nei secoli.

Un esempio è la Sagra A pasta ‘nta maidda, con esposizione di prodotti tipici locali, degustazioni, visite guidate e spettacoli. A Carnevale, invece, tipici sono i Festini, feste da ballo private a cui anche coloro che non sono invitati possono prenderne parte ma tutti vestiti in maschera.

Entrano gridando: “Gghj’ n-è f’stingh?” (“C’è una festa?“), e hanno diritto a due balli a loro scelta. In genere, si opta per uno scotz, tipico ballo aidonese a coppie. La maschera tipica del posto è “ù c’ddazz“, “l’uccellaccio“, la cui unica caratteristica è l’essere irriconoscibile sia nell’aspetto che nella voce.

Secondo la tradizione, i primi festini risalgono al 1300 quando i contadini, per entrare nelle case dei padroni, potevano solo fare in questo modo, indossando una maschera per guadagnare anche un po’ di vino! La consuetudine, infatti, vuole che il “capo maschera” chieda al “padrone” due balli e, dopo, tolga la maschera per essere riconosciuto e avere in cambio – un calice di vino.

Infine, ma non per importanza, immancabili sono i Festeggiamenti Pasquali, durante la Settimana Santa. Attrazione principale sono i Santoni (statue giganti alte circa 3 metri e cave all’interno che rappresentano i 12 apostoli) che sfilano nella processione della Domenica delle Palme e nella Giunta di Pasqua.

Ogni Santo si distingue per il colore della tunica e per gli oggetti simbolici che hanno in mano. A portare i Santoni sono i Santari, volontari che si infilano nella statua e vedono l’esterno solo dagli occhi ricavati nella veste all’altezza della pancia.

P’ fè na puisia aidunisa
sau ggh’ n’ vo nto pignattingh
fucusita
divira ièja sta mprisa…
e poi nzina ch’ fa virsitt siciliaj
e fors’ fors’ ch’ gghià po spuntè:
cudd ssu cos’ a purtara d’ mai
e ogn’ tint’ scecch’ i po ncucchiè.
Ma p’ putir scrivr’ aidunis’
s’ ghhiada studier giurn e nujtt’…

– Vincenzo Cordova

(Traduzione: Per fare una poesia aidonese ce ne vuole sale in zucca, è veramente un’impresa improba… finché scrivi versi in siciliano magari ce la spunti, quelle sono cose a portata di mano e ogni asino ne è capace. Ma per poter scrivere aidonese si deve studiare giorno e notte“).