Nell’Istituto Gemmellaro di Catania continuano gli incontri del “Progetto Legalità”

Nell’Istituto Gemmellaro di Catania continuano gli incontri del “Progetto Legalità”

CATANIA – Proseguono gli incontri del “Progetto Legalità” dell’Istituto Carlo Gemmellaro di Catania. Giovedì, 18 gennaio 2024, la scuola ha ospitato l’Associazione ADDIOPIZZO per un seminario sul tema “Luoghi comuni ed attualità del fenomeno mafioso“.

L’intervento del dott. Fabio

L’incontro è stato introdotto dal dottor Salvo Fabio, referente dell’Associazione presente a Catania dal 2006, che ha illustrato le numerose attività svolte: primi fra tutti il supporto agli imprenditori, sia di tipo psicologico sia informativo (come l’esistenza di un fondo per le vittime del racket e dell’usura etc), e gli interventi a sostegno delle categorie più fragili del territorio.

Nel suo intervento, il referente di ADDIOPIZZO ha sottolineato l’importanza dell’impegno dei giovani nel sociale allo scopo di sviluppare il senso civico ed una vera e propria “cultura dellonestà e della solidarietà“.

Incontro gemmellaro

La Mafia non ha alcun codice d’onore

Subito dopo è intervenuto il professor Angela Granata, docente di Storia contemporanea dell’Università degli Studi di Catania. Lontano dalla retorica cattedratica, il professor Granata ha subito messo in evidenza come è necessario vedere la Sicilia non solo come Terra della Mafia ma anche e soprattutto come Terra dellAntimafia, dove si è svolto il primo Maxiprocesso della storia.

Citando il grande Gesualdo Bufalino, ha proseguito ribadendo il potere della scuola nella formazione di cittadini responsabili e nella creazione di un’opinione pubblica libera, autonoma e critica. Interessanti le sue parole sui luoghi comuni legati ai fenomeni mafiosi: “onore, rispetto, tutela di donne e bambini, sostegno ai poveri“. La Mafia, le organizzazioni criminali, non hanno alcun codice d’onore, non conoscono la parola rispetto, vivono tradendosi costantemente perché il fine ultimo delle loro attività è il potere, unito ai soldi.

La Mafia può essere sconfitta

Infine, ha illustrato le nuove frontiere del potere mafioso che, ben lungi dall’essere sconfitto, è oggi più che mai una forza che si contrappone allo Stato, cioè ai cittadini, a tutti noi. E che può essere sconfitto solo con il rafforzamento dello Stato, inteso non solo come apparato di sicurezza e controllo ma come espressione di una opinione pubblica forte e onesta.

Durante l’incontro sono interventi alcuni studenti anche in risposta alla domanda posta: “Secondo Voi come possiamo sconfiggere la Mafia?”, che hanno evidenziato l’importanza di pagare le tasse, partecipare e parlare di questa realtà.

Il racconto di un imprenditore

La seconda parte della mattinata ha visto protagonista il dottor Fabio DAgata, coraggioso imprenditore che si è rifiutato di pagare una tangente in un appalto, ed ha denunciato il suo estortore.

Il suo racconto, profondo e semplice allo stesso tempo, ha coinvolto gli studenti, emozionati e commossi dall’avere davanti una persona che ha affermato: “Per me è stato assolutamente naturale reagire a questa situazione e stare dalla parte della legalità che, poi, significa LIBERTÀ“, sottolineando che cedere una volta significa rendersi vulnerabile. Anche se nell’immediato sembra più semplice, nel lungo periodo ci si accorge di entrare in una prigione da cui non è facile uscire.

La mattinata si è conclusa con una foto tra il gruppo Legalità del Gemmellaro e i tre illustri ospiti, a cui va un sentito grazie da parte della Dirigente dell’Istituto Gemmellaro, prof.ssa Fiorella Baldo, e da parte delle prof.sse Chiara Sciuto e Santa Nicotra, Referenti Legalità.