Operazione “Fossa dei leoni II” a Catania, altri 3 arresti – VIDEO

Operazione “Fossa dei leoni II” a Catania, altri 3 arresti – VIDEO

CATANIA – Sì è chiuso il cerchio degli arresti, eseguiti su delega della Procura Distrettuale Antimafia di Catania, nell’ambito dell’operazione “Fossa dei Leoni II

Nel giro infatti di 24 ore, Sebastiano Marcello Girone, di 30 anni, Giovanni Melchiorre Marco Lentini, di 35 anni e Claudio Francesco Sciuto, di 34 anni, tutti destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale del Capoluogo etneo, a carico di 14 indagati, accusati a vario titolo di associazione finalizzata al traffico, detenzione e spaccio di sostanze, eseguita ieri mattina, nelle province di Catania, Palermo, Cosenza ed Enna, da oltre cento carabinieri del comando provinciale carabinieri di Catania, con il supporto dei reparti specializzati, sono stati tratti in arresto dei militari della Compagnia di Catania – Fontanarossa.

Le indagini e l’operazione

In particolare, riguardo a Girone e Lentini, già nel pomeriggio di giovedì, quando è scattata l’operazione, il complesso dispositivo di ricerca predisposto dall’Arma di Catania, forte di una profonda e capillare conoscenza del territorio e dell’ambiente criminale di riferimento, ha consentito ai militari di fare “terra bruciata” attorno ai due soggetti irreperibili, che verosimilmente si sono sentiti braccati dalla fitta rete di pattuglie sul campo, costantemente coordinate dalle varie Centrali Operative.

I due infatti, a distanza di un paio d’ore l’uno dall’altro, si sono spontaneamente presentati nel Nucleo Operativo della compagnia carabinieri di Catania Fontanarossa e, dopo le formalità di rito, sono stati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, quindi associati al carcere catanese di Piazza Lanza

Catturato terzo soggetto

Per il terzo soggetto, Claudio Francesco Sciuto, senza fissa dimora, sono invece proseguite senza sosta le indagini per localizzarlo, attività che in brevissimo tempo hanno portato alla sua cattura.

In particolare il dispositivo messo in atto dai carabinieri, al termine di una mirata e ininterrotta azione di ricerca, è riuscito a scoprire dove l’uomo si fosse nascosto, un B&B situato lungo la centralissima via Etnea.

È quindi stato organizzato un servizio di osservazione “discreto e a distanza, volto a monitorare gli ingressi della struttura, per cogliere il catturando al momento del rientro.

L’attività, partita alle 09 di mattina, dopo circa 9 ore, in cui i militari non hanno mai perso di vista l’edificio, ha finalmente dato i suoi frutti.

L’uomo infatti, giunto nell’affittacamere a bordo di uno scooter, è stato immediatamente circondato e bloccato, impedendogli qualsiasi tentativo di fuga. 

La perquisizione

Terminato il blitz, è poi scattata la perquisizione alla camera utilizzata dallo Sciuto, durate la quale è stata recuperata una pistola scacciacani, nascosta in un borsone, insieme ai suoi effetti personali. 

 L’arrestato, espletate la formalità di rito, è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria ed associato presso la casa circondariale di Piazza Lanza. 

Smembrata una fiorente piazza di spaccio

L’operazione denominata “Fossa dei Leoni II”, ha consentito di smembrare una fiorente piazza di spaccio articolata lungo il viale Grimaldi, nel quartiere Librino di Catania, conosciuta appunto come “Fossa dei Leoni” (per la sua struttura morfologica) e storicamente riconducibile al clan “Cappello” nella quale avrebbero agito anche gli arrestati.

Emblematiche le contromisure utilizzate dai pusher per evitare di essere sorpresi dalle forze dell’ordine mentre garantivano il continuo approvvigionamento di crack, cocaina e marijuana ai numerosi acquirenti.

Il codice segreto

Infatti, oltre a suddividere le quotidiane attività di spaccio in turni, con prefiltraggio dei clienti, sia gli spacciatori che le vedette avevano inventato un vero e proprio “codice segreto per individuare gli stupefacenti: “camicie” per la cocaina, “crackers” per il crack e “giubbotto” per la marijuana.

L’apposizione di vere e proprie “difese passive” nel luogo dello smercio di droga, una palazzina protetta da un portone abusivo, in ferro battuto e apribile solo dall’interno completavano l’intero “apparato”.

Nel corso dell’attività investigativa, quali riscontri, i Carabinieri hanno eseguito complessivamente 26 arresti in flagranza di reato, sequestrato circa 67 kg di droga, in prevalenza marijuana, due pistole, un fucile e cartucce di vario calibro. 

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