Apocalisse nell’Acese: fuoco, blackout e rubinetti a secco

Apocalisse nell’Acese: fuoco, blackout e rubinetti a secco

CATANIA – Decine di roghi stanno flagellando la Sicilia orientale, con Acireale e le sue frazioni costiere e collinari, così come Aci Catena e la frazione di San Nicolò e Riposto, colpite duramente dagli incendi che hanno già devastato terreni privati, case, ville e strutture ricettive. Decine di famiglie hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni, minacciate dalle avvolgenti fiamme, mentre il vento continuamente alimenta la propagazione dell’incendio. Soltanto ad emergenza conclusa si potrà fare un bilancio esatto della misura dei danni.

Nonostante gli incendi si siano sviluppati su più fronti nessun elicottero di soccorso ha ancora sorvolato le aree colpite, ad eccezione di un singolo elicottero della polizia che ha perlustrato la costa.

Incendi, la situazione critica di Acireale e dintorni

La situazione più critica è ad Acireale, dove famiglie residenti in via Mortara sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni raggiunte dalle fiamme. Anche la frazione di Santa Maria Ammalati è nel cuore dell’emergenza, con la situazione che si prospetta di gravità diffusa.

L’ondata di incendi ha raggiunto livelli mai visti, e i sindaci dei comuni coinvolti fanno appello alla prudenza della popolazione e chiedono un pronto intervento alle istituzioni. Tuttavia, finora il territorio flagellato è stato abbandonato a sé stesso, e la mancanza di aiuti e soccorso aereo sta aggravando ulteriormente la situazione. Le squadre dei vigili del fuoco sono impegnate in centinaia di operazioni di spegnimento del fuoco e il personale non basta a coprire tutto il territorio.

Fuoco, blackout e rubinetti a secco

Le fiamme si propagano rapidamente, spinte dal vento di scirocco, e il territorio è avvolto da una densa nuvola di fumo, rendendo l’aria irrespirabile anche lontano dalle zone di rogo. L’emergenza incendi ha portato ad un’acuta carenza di acqua e di luce nelle zone interessate già da giorni da questa ulteriore prova di disservizi da parte degli enti gestori.

Oggi, in particolare, è stata identificata come la giornata più critica dall’inizio del brusco innalzamento delle temperature, che ha caratterizzato la seconda metà di luglio. La popolazione è disorientata e sofferente, chiedendo urgentemente aiuto e misure concrete per fermare il propagarsi delle fiamme.

La disperazione di migliaia di famiglie

In mezzo all’emergenza incendi che sta flagellando la Sicilia orientale, emergono toccanti storie di vita quotidiana delle famiglie colpite, costrette a fare i conti con la disperazione, la mancanza di risorse e la necessità di mettere in salvo i propri animali domestici. Decine le storie apprese tramite i social di gente disperata che vede svanire tra le fiamme i sacrifici, i ricordi e la certezza che deriva dalle mura domestiche.

La situazione a Santa Tecla

Anche la frazione acese di Santa Tecla è stata colpita e si inserisce nello stato di devastazione che sta colpendo la Timpa, il costone lavico riserva naturale. In molti cittadini si sono adoperati per aiutare con mezzi di fortuna a contenere l’avanzata delle fiamme. Nonostante l’unità e la solidarietà della comunità, la rabbia e la frustrazione crescono per la mancanza di aiuti e soccorso tempestivo da parte delle istituzioni. Le famiglie sfollate si sentono abbandonate e ignorate, mentre gli incendi devastano la loro terra e le loro case. L’assenza di elicotteri di soccorso nelle prime fasi dell’emergenza è stata particolarmente avvertita, lasciando le persone con una sensazione di impotenza e isolamento.

La parola usata da più parti è: apocalisse. Fuoco, blackout e rubinetti a secco. Finita l’emergenza si dovrà ricostruire il territorio, la quotidianità di numerose famiglie ma anche valutare eventuali responsabilità e fare i conti con il futuro affinché i territori siano preparati a superare queste emergenza con lucidità, mezzi e uomini adeguati.