Così una dottoressa siciliana morta a Milano ha salvato cinque vite

Così una dottoressa siciliana morta a Milano ha salvato cinque vite

SICILIA –L’azione di grande generosità compiuta da una dottoressa siciliana deve essere un’ispirazione affinché la cultura della donazione degli organi si diffonda sempre di più nella nostra regione“. Questo è il commento dell’assessore regionale alla Sanità, Giovanna Volo, in merito alla notizia del trapianto degli organi di una nefrologa siciliana di poco più di 50 anni, deceduta per morte cerebrale dopo un intervento chirurgico a Milano.

La dottoressa siciliana che ha salvato cinque vite

La dottoressa, che lavorava in un ospedale dell’isola, era una donatrice e, in ottemperanza alle sue volontà espresse, sono stati prelevati i suoi organi, precisamente i reni, il fegato e le cornee, che sono stati successivamente impiantati su cinque pazienti nel Nord Italia.

L’importanza della donazione degli organi

Il dolore e l’emozione per la perdita della dottoressa si uniscono a un profondo senso di gratitudine per la sua scelta“, aggiunge l’assessore. “È un gesto compiuto da una persona che, per la sua professione, comprendeva ogni giorno l’importanza della donazione degli organi per salvare vite.

Il Centro regionale dei trapianti in Sicilia

Siamo tutti chiamati a seguire il suo esempio al fine di offrire a numerosi pazienti la speranza di una migliore qualità di vita attraverso il trapianto. La nostra regione sta facendo grandi progressi in questo settore grazie al lavoro svolto nel corso di questi mesi dal Centro regionale dei trapianti, ma c’è ancora molto da fare. Ciascuno di noi può apportare il proprio contributo, compiendo una scelta di grande umanità“.