Film e partite in streaming, svolta in arrivo: multe di 5mila euro e siti oscurati sul momento

Film e partite in streaming, svolta in arrivo: multe di 5mila euro e siti oscurati sul momento

ITALIA – Bloccare immediatamente, e non dopo un lungo iter processuale, i film e le partite diffuse tramite streaming illegale: è questa la novità che sta per essere approvata in Italia per contrastare un problema che negli ultimi anni ha scalato le gerarchie diffondendosi con maggior rapidità attraverso un numero potenziale infinito di canali piratati. Inoltre, se siete a conoscenza delle grandi raccolte di file mp3 e film scaricate e archiviate con cura su un hard disk, con terabyte di contenuti, tali raccolte potrebbero comportare conseguenze costose se gli elementi in esse contenuti sono stati scaricati illegalmente.

IL POTERE D’AZIONE DELL’AGCOM: MENO PROCESSI, PIÙ EFFICACIA

Le autorità quindi potrebbero acquisire più potere decisionale in merito alla questione grazie all’approvazione della proposta di legge sul contrasto alla pirateria online alla Camera. Manca solo il via libera definitivo, che dovrebbe rappresentare solo una formalità al netto dei 256 voti favorevoli ottenuti. Cambieranno i modi d’agire da parte di quella cerchia di gente che non ha mai avuto un rapporto di legalità e “amore” con il copyright.

La messa in atto di questa futura legge da poteri importanti all’Agcom, autorità per le garanzie nelle comunicazioni, in grado di chiedere l’oscuramento entro 30 minuti del sito streaming illegale, senza passare dal giudice che impiegherebbe più tempo per emettere una decisione definitiva e soddisfacente per tutti.

Entrando più nella terminologia consona all’argomento trattato, Agcom farà richiesta per il blocco dns o IP che consente di accedere a quel determinato contenuto bandito ai provider internet. Chiederà la rimozione dai server che ospitano il file o trasmettono il feed live e la l’impossibilità di essere riconosciuto dai motori di ricerca. Conseguentemente sarà più difficile trovare, per vie illecite, soprattutto partite e altri eventi su cui vertono ingenti interessi economici.

L’ESCLUSIVITÀ DI DAZN E LA QUALITÀ CHE PASSA IN SECONDO PIANO

Lo slogan “StoPiracy“, messo in bella vista prima e durante una partita del campionato calcistico di Serie A, inizia a prendere veramente forma. Un provvedimento che, stando a ciò che si è visto negli ultimi mesi, potrebbe far vincere una battaglia ma non la guerra a causa della mole infinita di siti che vengono creati all’ordine del giorno e alla quantità di fruitori che si mostrano recidivi.

Da amanti dello sport e del cinema è possibile tracciare un quadro delle piattaforme digitali che si stanno espandendo a macchio d’olio su tutta il panorama internazionale. Dazn detiene i diritti della maggior parte delle partite offrendo un servizio di trasmissione con prezzi sempre crescenti e una qualità video non impeccabile, incappando anche in fastidiose interruzioni. D’altro canto, Sky da tre anni a questa parte per contenuti sembrerebbe “meno influente” di quanto non lo fosse prima ma, rispetto al colosso di streaming sportivo fondato a Londra nel 2015, vanta la nomina di detenere un servizio audio-video estremamente qualitativo.

Un punto da non sottovalutare fa leva sul fatto che forse l’attenzione dovrebbe spostarsi più sulle richieste del consumatore, cliente da mantenere per evitare in futuro di andarne a cercare di nuovi… un meccanismo aziendale che sta passando in secondo piano a causa della creazione di un mercato sempre meno concorrenziale.

MAGGIORI SANZIONI PER GLI UTENTI “VIZIOSI”

La normativa cambia anche nelle sanzioni previste per chi commette gravi illegalità, ad esempio per quantità di opere o per recidiva: ora 5mila euro. Prima era invece 1.032 euro, in casi come questi. Resta di 150 euro la multa per i casi ritenuti meno gravi. La norma chiarisce, inoltre, che questa super sanzione riguarda anche i servizi streaming e sharing online, mentre in precedenza la multa di 1.032 euro faceva leva solo sulla presenza di supporti fisici.

LA MAXI-OPERAZIONE NAZIONALE CONTRO LA PIRATERIA AUDIOVISIVA 

Nel mese di novembre, a conferma di quanto l’illegalità dello streaming sia sotto stretta osservazione, la Polizia di Stato ha portato a termine una vasta operazione contro la pirateria audiovisiva, disposta dalla Procura Distrettuale di Catania, attraverso l’attività dei Centri Operativi Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale che hanno eseguito numerose perquisizioni e sequestri sull’intero territorio nazionale nei confronti degli appartenenti ad una associazione per delinquere transnazionale. L’intervento ha fatto luce sul 70% di streaming illegale nazionale, pari a oltre 900.000 utenti con profitti mensili per milioni di euro.