“Tutto il bello che c’è… alla Maiorana di Catania”

“Tutto il bello che c’è… alla Maiorana di Catania”

CATANIA –  Il “Progetto Inclusione”, che ha preso avvio nel mese di novembre, nasce dall’esigenza di creare importanti momenti di condivisione all’interno della scuola, incentivando l’attività laboratoriale. Fortemente voluto da un gruppo di insegnanti specializzati nel sostegno, guidati dalla referente per l’inclusione, prof.ssa Luisa Giacobbe, e sostenuto in ogni iniziativa dalla Dirigente Scolastica, dott.ssa Gisella Barbagallo, il Progetto si articola in una serie di laboratori, suddivisi nei diversi giorni della settimana.

Partendo dalle medesime finalità, quali sperimentare il lavoro collettivo per condividere responsabilità e successi, incentivare le potenzialità cognitive e comportamentali di ciascun allievo, consentire agli alunni di cogliere la realtà in modo multiprospettico, stimolare l’empatia verso l’altro, ciascun laboratorio mette in atto strategie e metodologie differenti per raggiungere obiettivi validi per tutti i ragazzi coinvolti nel Progetto.

Il laboratorio di psicomotricità, condotto dalla prof.ssa Paola De Luca, offre ai partecipanti un momento di aggregazione e di socializzazione attraverso l’uso del corpo e del movimento, dei linguaggi verbali e non verbali. Grazie al gioco, i ragazzi riescono ad entrare in contatto con la parte più intima di se stessi, prendendo consapevolezza delle proprie emozioni, vincendo paure e inibizioni, aumentando il livello di autostima e la fiducia nel prossimo.

Il laboratorio manipolativo-creativo, guidato dalle prof.sse Roberta Lollino e Anna Arcidiacono, punta alla creazione di manufatti, interamente realizzati dai ragazzi, attraverso la manipolazione di materiali di diversa consistenza, per lo più riciclati, con l’obiettivo di incrementare le abilità finomotorie, rilevando l’importanza dell’attività espressiva come elemento fondamentale nel rapporto di interazione. Ampio spazio è stato concesso alla creatività di ciascun partecipante, dal momento che il modello proposto può essere rielaborato in modo del tutto personale.

Il laboratorio di pet therapy, coordinato dalla prof.ssa Rita Calderone, parte dal principio che il benessere e la salute sono a “portata di zampa”, in quanto un animale può generare il processo di “pet effect” sulle relazioni, facilitando l’inclusione di ogni alunno e incentivando l’affetto incondizionato che passa dall’animale all’uomo. Quest’ultima relazione, infatti, può fungere da aiuto in situazioni di stress o di conflittualità e generare buoni propositi didattici, abbattendo paure e ansie da prestazione, rendendo stimolante la partecipazione all’attività didattica. Immaginare, creare e cooperare sono state le parole d’ordine dei laboratori, nel tentativo di riscoprire un modo di operare “attivo” che i ragazzi, ormai votati al virtuale, utilizzano sempre di meno, mentre il lavoro di gruppo ha permesso di superare barriere fisiche e mentali, creando un clima di vera inclusione.

Nuove idee, intanto, prendono vita, come l’uso di zSpace, workstation che introduce una didattica “immersiva”, tra RV (realtà virtuale) e RA (realtà aumentata), sotto la guida esperta della prof.ssa Marta Cavalli, e la possibilità di accrescere il numero di laboratori, grazie all’apporto delle competenze specifiche di ogni docente che vorrà spendersi per un’esperienza che ripaga al solo guardare gli occhi pieni di gioia dei suoi partecipanti.