Lo sapevi che? 10 curiosità su Palermo

Lo sapevi che? 10 curiosità su Palermo

PALERMO – Palermo rispecchia in pieno lo spirito della Sicilia, terra straordinaria e di grandi eccellenze. Mare, sole e atmosfera mediterranea sono le caratteristiche principali della provincia dell’Isola, ricca di storia e di dominazioni che hanno lasciato segni tangibili.

Accanto a tanta meraviglia, però, ci sono anche mille “segreti” da scoprire: ecco 10 curiosità imperdibili su Palermo che, probabilmente, non conoscete. Vediamo un po’ nel dettaglio di che si tratta.

1. Shoefiti, “scarpe sospese”

Capita spesso a Palermo di vedere scarpe da tennis legate a coppia dalle stringhe sui fili della corrente o del telefono. Le “scarpe sospese” è una tendenza prevalentemente nata negli Stati Uniti ma ripresa in varie parti del mondo, tra cui il capoluogo siciliano.

Il termine è “shoefiti“, derivante dall’unione di “shoe=scarpa e graffiti“.

Qual è il significato? Qualcuno sostiene che si tratti di un modo per segnalare luoghi di spaccio o zone poco raccomandabili, altri lo attribuiscono a un rito legato al raggiungimento di obiettivi. Per alcuni, invece, è una sorta di rituale per tenere lontani gli spiriti maligni.

Shoefiti, “scarpe sospese”

2. Fontana della Vergogna

La Fontana della Vergogna, costruita nel 1554, era destinata al giardino di Luigi di Toledo, a Firenze. Acquistata dal Senato palermitano, l’opera poi fu posta nella piazza Pretoria del capoluogo siciliano, di fronte al Comune.

L’appellativo “della Vergogna” nasce dal fatto che la fontana presenta diverse statue nude che fecero storcere il naso a molti, tanto da attribuirgli tale nomignolo dispregiativo. Tra l’altro, si racconta che le suore di un vicino convento uscissero di notte per coprire i genitali delle statue.

Inoltre, pare che una delle statue, una donna lasciva vicino a un cavallo, fosse un’insaziabile regina Angiò.

fontana della vergogna palermo

3. Orto Botanico e Parco della Favorita

Prossima curiosità su Palermo riguarda l’Orto Botanico, considerato il più grande d’Europa. Si tratta di una struttura didattico-museale che fin da età antica raccoglieva una grandissima varietà di piante, favorita dal suo clima.

Sempre rimanendo in tema, ma spostandoci dall’Orto, il Ficus Magnoloides di Piazza Marina è tra gli alberi più grandi d’Europa. Ancora, il Parco della Favorita è il più grande parco urbano d’Italia, corrispondente come dimensioni al Central Park di New York.

parco della favorita palermo

4. Teatro Massimo e la “Monachella”

Il Teatro Massimo è il primo teatro dell’Opera d’Italia e il terzo in Europa, secondo solo all’Opera di Parigi e al Wiener Staatsoper di Vienna.

Fu proprio Palermo la prima città al mondo ad avere ben due teatri lirici.

Vi è una leggenda legata al Teatro Massimo: si racconta che, durante la costruzione dell’edificio, fu profanata la tomba di una suora. Questo gesto, però, avrebbe causato l’ira dello spirito che, da quel momento in poi, si aggirerebbe tra i sotterranei, palesandosi di tanto in tanto anche durante gli spettacoli.

Attenzione perché chi non crede alla “Monachella” potrebbe subire una delle maledizioni: inciampare nel “gradino della suora” all’ingresso dell’edificio.

teatro massimo palermo

5. “Mandato di Adelasia” e “Pietra di Palermo”

Ancora una curiosità su Palermo: riguarda un tesoro che vi è custodito nell’Archivio di Stato. Si trova in città, infatti, il documento cartaceo più antico d’Europa: il “Mandato di Adelasia” o lettera bilingue greco-arabo di Adelasia (o Adelaide) degli Aleramici, moglie di Ruggero I, conte di Sicilia e di Calabria, datato 1109. Adelasia decise di usare la carta invece della consueta pergamena poiché si trattava di un atto transitorio.

Ancora, particolare è la “Pietra di Palermo“: testo bilingue per la traduzione della lingua egizia, giudicato il secondo più importante dopo la stele di Rosetta.

mandato di adelasia

Mandato di Adelasia

6. La Buca della Salvezza

Sul fianco della Chiesa di Santa Maria degli Angeli, detta la Gancia, nel quartiere Kalsa, si nota una buca detta “della Salvezza” protagonista del Risorgimento Italiano. Grazie a questa, i patrioti Filippo Patti e Gaspare Bivona riuscirono a sfuggire alle milizie borboniche e mettersi in salvo.

I due si rifugiarono in chiesa e si finsero morti sotto alcuni cadaveri di altri patrioti uccisi. Da qui scavarono la buca e, una volta realizzato il contatto con l’esterno, scapparono anche aiutati dalle donne che simularono una rissa.

Per molto tempo, un’usanza popolare prevedeva pellegrinaggi verso la buca per ringraziamento.

buca della salvezza palermo

7. La Chiesa senza tetto

La Chiesa di Santa Maria dello Spasimo, nel quartiere della Kalsa, ha una particolarità: non ha il tetto. Non perché sia crollato, ma perché non è mai stato completato.

La costruzione iniziò nel XVI secolo, interrotto per via di una possibile invasione turca, dato che la chiesa era troppo vicino all’entrata della città.

Ormai sconsacrato, questo luogo fu adibito a teatro, lazzaretto, ospizio, ospedale e deposito. Dopo la Seconda Guerra Mondiale rimase in stato d’abbandono fino agli anni ’90, quando fu restaurato.

chiesa senza tetto palermo

8. Il Genio

A protezione del capoluogo siciliano, accanto a Santa Rosalia, vi è il Genio, entità sovrannaturale della tradizione palermitana, diventato uno dei simboli della città.

Numerose sono le rappresentazioni che si trovano tra le vie del centro e nei dintorni: per esempio 7 sculture che raffigurano Il Genio come un uomo di mezza età, con la barba, la corona e un serpente che gli azzanna il petto.

Si possono ammirare a villa Giulia, piazza della Rivoluzione, palazzo Pretorio o alla Vucciria.

il genio palermo

9. Il Fiume scomparso 

Palermo era un tempo racchiusa fra due fiumi: il Papreto e il Kemonia (o Cannizzaro) il quale era soprannominato “fiume del maltempo” a causa delle sue frequenti piene.

Vide sorgere sulle sue sponde il primo nucleo cittadino corrispondente all’attuale centro urbano. Oggi in via Porta di Castro è presente una targa a testimonianza del corso d’acqua scomparso che un tempo circondava l’abitato.

fiume scomparso

10. La “Bella Addormentata”

La mummia di Rosalia Lombardo, una bambina morta a soli due anni, è considerata la meglio conservata al mondo grazie alla tecnica di imbalsamazione sviluppata dall’imbalsamatore palermitano Alfredo Salafia.

Fa parte delle circa 8000 mummie conservate nelle Catacombe dei Cappuccini.

A causa del suo aspetto serafico, Rosalia Lombardo è stata soprannominata “Bella Addormentata“. C’è chi afferma che, di tanto in tanto, la bambina sembri aprire gli occhi, ma gli scienziati attribuiscono questo fenomeno all’umidità e alla luce presenti nella catacomba.

Tuttavia, alcuni lo considerano un vero e proprio miracolo.

mummia palermo