Cantautori fra i banchi

Cantautori fra i banchi

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

Riflessioni su un nuovo modo di studiare la poesia italiana contemporanea

La poesia e la lirica moderna sono state soggette a trasformazioni nel corso degli ultimi secoli. Una delle principali tendenze della poesia moderna è stata la riduzione della distanza tra l’autore e il lettore. In passato, la poesia era spesso vista come un’arte elitaria, riservata a un pubblico ristretto di intellettuali. Tuttavia, grazie al ruolo della scuola la poesia è diventata sempre più accessibile fino quasi a diventare una forma d’arte popolare. Ma lo è ancora oggi? Se si dà uno sguardo alle vendite dei libri di poesie si nota come pochi giovani siano attratti dalla lettura della poesia tradizionale, anche perché la generazione Z è figlia della tecnologia e sta intraprendendo un percorso verso un inevitabile progresso, che per i nostalgici potrà sembrare negativo; tuttavia, per altri può creare una percezione opposta. 

Nell’ultimo secolo la musica ha acquistato una maggiore importanza nella vita quotidiana di ogni persona, soprattutto da quando gli strumenti per la fruizione sono diventati dapprima domestici e successivamente individuali e mobili. A scuola i ragazzi studiano esclusivamente i poeti classici, ma non sarebbe il caso di iniziare ad inserire lo studio anche dei cantautori contemporanei? Timidi tentativi esistono già, come nel caso degli studenti del liceo classico Eschilo di Gela, istituto nel quale un alunno del quinto anno ha proposto di tradurre in latino la canzone “Albachiara” del cantautore italiano Vasco Rossi. Studiare i cantautori contemporanei come Vasco o autori significativi dal punto di vista artistico che hanno costruito la storia della canzone d’autore, darebbe un valore aggiunto alla cultura e soprattutto uno stimolo maggiore ai ragazzi di essere più curiosi e interessati alle lezioni. Anche la figura dei rapper, sottovalutata dalla generazione X e soprattutto dalla generazione soprannominata “Baby Boomers”, credo che dovrebbe avere rilevanza nella letteratura italiana. In Italia si tendono a creare molti stereotipi e il genere Rap è uno tra quelli maggiormente ostracizzati dalla critica. I testi di artisti come Marracash (insignito del Premio Tenco nel 2022), per esempio, dovrebbero anch’essi essere analizzati attentamente nelle scuole, poiché come nei grandi classici della poesia italiana, anche altri rapper come lui utilizzano un linguaggio poetico strutturato, con figure retoriche e metriche degne di essere studiate in una qualsiasi classe liceale. È importante leggere i testi di artisti contemporanei perché le loro parole potrebbero aprire un confronto su tematiche attuali e stimolare la riflessione degli alunni generando un confronto con i professori. Bisogna quindi sdoganare questo pregiudizio affinché i ragazzi possano essere così più curiosi e motivati, rendendo in questo modo la scuola italiana più moderna e piacevole.

 

Stefano Pablo Zito Liceo Linguistico Lombardo Radice