Sindaci in protesta contro depotenziamento: oltre 30 davanti ospedale Taormina

Sindaci in protesta contro depotenziamento: oltre 30 davanti ospedale Taormina

TAORMINA – Nessun colore politico in campo, i sindaci del distretto sociosanitario D 32 insieme a difesa dell’ospedale S. Vincenzo di Taormina.

Si sono ritrovati per un pacifico sit-in di protesta per ribadire l’importanza del presidio ospedaliero e chiedere maggiori garanzie a tutela dello stesso e della salute dei cittadini.

Oltre trenta tra sindaci e rappresentati istituzionali stanno protestando davanti l’ingresso dell’ospedale San Vincenzo di Taormina contro il depotenziamento del presidio sanitario esponendo uno striscione per ribadire che la struttura ‘Non si tocca!!‘ .

Oltre ad una difficoltà di tutti i reparti – ha detto il sindaco della Perla dello Ionio, Mario Bolognari scade a luglio dell’anno entrante la convenzione con il Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo del Bambin Gesù di Roma. Un reparto questo di eccellenza del quale vorremmo certezze per il suo futuro“.

Credo che questa – ha affermato il sindaco di Santa Teresa e promotore della manifestazione Danilo Lo Giudicesia la risposta giusta. Non è una questione politica, è una questione di territorio. Le nostre comunità vivono quotidianamente il disagio di un ospedale che negli anni è stato depotenziato di tantissimi servizi“.

Ci sono oltre 14 reparti che sono in carenza di medici, ci sono reparti che non hanno primari da diversi anni, c’è una cardiochirurgia pediatrica che rappresenta da 12 anni un’eccellenza per il nostro comprensorio e che sembra si voglia smantellare. Oggi abbiamo iniziato con questa manifestazione simbolica, pacifica e molto istituzionale, ma siamo pronti ad andare avanti anche con delle azioni ancora più eclatanti“, prosegue.

E ancora: “Non ci fermeremo qui. Vogliamo delle risposte concrete dal governo regionale e dall’assessore regionale Volo. I sindaci e la deputazione locale, ma soprattutto i cittadini si aspettano delle risposte. Non accetteremo di assistere al depotenziamento dell’ospedale che abbraccia un bacino di utenza che coinvolge i Comuni della Valle dell’Alcantara, della Valle dell’Agrò, oltre quelli del versante nord est dell’Etna“.

Rispetto al CCPM – afferma Lo Giudice – chiediamo chiarimenti anche in merito alla procedura che ha portato all’apertura della cardiochirurgia pediatrica di Palermo. In questi 12 anni la cardiochirurgia pediatrica di Taormina ha dato importanti risposte al territorio e ai piccoli pazienti. Per noi la paventata chiusura di Taormina in favore di quella di Palermo rappresenta ovviamente una minaccia“.

Qualora invece fosse un’opportunità e ci fosse l’intenzione di mantenere entrambe le strutture attive il Governo lo dica chiaramente, altrimenti non arretreremo neanche di un passo. Cercheremo di difendere fino allo stremo questo presidio ospedaliero come credo sia giusto. Oggi ci sono anche tanti deputati oltre ai sindaci al di là dei colori politici perché l’ospedale è un bene di tutti“, specifica.

Oggi quasi tutti i Reparti sono in sofferenza per mancanza di Personale Medico. Inoltre, i reparti di Urologia, Medicina, Medicina Trasfusionale, Radioterapia e Pronto Soccorso sono privi di primario.

Negli anni oltre a subire un depotenziamento alcuni reparti sono stati addirittura chiusi come la Degenza dei Reparti di Ematologia, Nefrologia ed Astanteria, che forniscono solo prestazioni ambulatoriali e in Day Hospital.

Per non parlare del Pronto Soccorso che registra continui disagi a causa della mancanza del personale medico infermieristico.

Tutto questo è stato messo nero su bianco dai sindaci del distretto socio-sanitario D32 attraverso una nota che ha evidenziato carenze e sofferenze dell’importante presidio.

I sindaci del distretto sanitario del Taorminese hanno inviato una mozione a difesa dell’ospedale al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani e all’assessore regionale alla Sanità, Giovanna Volo.

Hanno ribadito la necessità di procedere al mantenimento dei servizi di assistenza sociosanitaria potenziando il S. Vincenzo, colmando le attuali carenze e non invece smantellando l’esistente.