Catania, arrestato l’infermiere Villani: avrebbe ucciso due pazienti ricoverati

Catania, arrestato l’infermiere Villani: avrebbe ucciso due pazienti ricoverati

CATANIA – Nella giornata di ieri è stata data esecuzione, nei confronti di Vincenzo Villani Conti, 50 anni, alla misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale lo scorso 5 luglio 2022, su richiesta avanzata dalla Procura di Catania.

L’uomo è ritenuto responsabile di avere commesso, in violazione ai doveri derivanti dal suo ruolo di infermiere professionista, un duplice omicidio a danno di due persone ricoverate presso il reparto Medicina e Chirurgia d’Accettazione e Urgenza di un nosocomio cittadino, mediante somministrazione, con modalità estranee a esigenze terapeutiche, dei farmaci Diazepam e Midazolam.

Gli accertamenti tecnici, in specie la consulenza medico-legale e le analisi tossicologiche eseguite dopo la riesumazione dei cadaveri dei due pazienti, hanno infatti permesso di accertare che il decesso delle due persone fosse avvenuto dopo il turno notturno svolto dall’indagato, che nelle cartelle cliniche dei pazienti non risultasse indicata la prescrizione dei segnalati farmaci, proprio perché del tutto controindicati rispetto alle patologie sofferte dai medesimi e, infine, come sui cadaveri, pur a distanza di diversi mesi dalla morte, fossero presenti tracce significative di tali farmaci: “Sia nei campioni biologici dei due pazienti i dati relativi al Midazolam e al Diazepam sono compatibili con una somministrazione delle sostanze avvenuta pressoché contemporaneamente (…) determinando un aumento reciproco degli effetti tossici sull’apparato respiratorio. Considerando le condizioni cliniche delle due pazienti, la grave compromissione della loro funzione respiratoria avrebbe dovuto costituire una controindicazione specifica alla somministrazione“.

Il quadro indiziario raccolto, in esito alle indagini condotte dalla sezione della Squadra Mobile catanese dedicata ai “Reati contro la Persona ed in pregiudizio di minori e reati sessuali“, è stato pienamente condiviso da questo Ufficio, permettendo di richiedere ed ottenere, dal competente Giudice per le Indagini Preliminari, la misura cautelare carceraria nei confronti del 50enne, trasferito in carcere.

Foto di repertorio