Clima e guerra, l’iniziativa “Earth Hour”. Andaloro: “Serve intervento tempestivo per ridurre emissioni”

Clima e guerra, l’iniziativa “Earth Hour”. Andaloro: “Serve intervento tempestivo per ridurre emissioni”

CATANIA – Nella giornata di domani, sabato 26 marzo, si svolgerà la 14° edizione della più grande manifestazione globale lanciata dal WWF, organizzazione mondiale in difesa dell’ambiente e nello specifico delle specie a rischio.

Lo scopo è quello di porre l’attenzione sul problema del cambiamento climatico e sulla guerra, attraverso l’azione simbolica di spegnere le luci per un’ora con l’iniziativa che prende il nome di “Earth Hour“.

In Italia saranno diversi edifici, monumenti, palazzi e piazze a partecipare: si contano già 160 adesioni che provengono da varie città, tra cui Catania che parteciperà spegnendo le luci del Palazzo dei Elefanti sede principale del Comune.

Negli ultimi anni il problema del cambiamento climatico ha suscitato maggiore interesse nei cittadini. Infatti, molte persone scendono in piazza per manifestare.

A risentirne è tutto il pianeta. Oltre i visibili fenomeni climatici estremi, frequenti e devastanti, anche gli animali stanno cambiando le abitudini: a esempio gli uccelli stanno modificando le date di arrivo e partenza della migrazione.

Ai nostri microfoni per parlare dell’argomento è intervenuto Massimo Andaloro, geologo di Catania.

Da fonti accademiche di ricerca sappiamo che già nel periodo del 19911992 sono state eseguite da uno staff di Parigi degli studi rispetto le temperature nel mare di Sicilia, in cui è stato riscontrato un aumento di mezzo grado rispetto agli standard passati. I 30 anni seguenti sono stati un susseguirsi di mutazioni del carattere climatico in Sicilia. È evidente come negli ultimi cinque anni si manifestano in questa zona un maggior numero di tempeste rispetto al passato“.

Il cambiamento meteorologico è una condizione – continua il geologo – che scaturisce dal riscaldamento delle acque, degli oceani e dei mari. Infatti, nei prossimi anni assisteremo ad un peggioramento. Oltre ciò bisogna considerare gli ultimi 100 anni dell’industrializzazione, che ha comportato lemissione di sostanze che hanno mutato gli equilibri negli strati più alti dell’atmosfera“.

L’ozono si è assottigliato i raggi solari entrano maggiormente rispetto al passato e questo condiziona e muta tutto l’equilibrio climatico a livello mondiale. È necessario un intervento tempestivo per la riduzione di emissioni prodotte dall’industria e dai vari rami dell’artigianato” conclude lo studioso.

La guerra e il cambiamento hanno come conseguenze, inoltre, la crisi dei servizi ecosistemici, il collasso della coesione sociale, la perdita della capacità di adattamento e l’instabilità che relega l’ambiente in secondo piano.

Date le attuali condizioni mondiali è necessario che i giovani ricevano un’idonea educazione al clima e al dialogo per la pace internazionale, fornire tale istruzione è un dovere degli adulti per il rispetto dei diritti delle generazioni presenti e future.

Immagine di repertorio