Caltagirone, arriva la mostra “Anime di ferro”

Caltagirone, arriva la mostra “Anime di ferro”

CALTAGIRONE – Un itinerario turistico di respiro nazionale che miscela la storia, il paesaggio, le eccellenze dei territori e i luoghi. Tutto questo è “Anime di Ferro” un itinerario culturale attraverso luoghi poco conosciuti, e certe volte anche sconosciuti ai più, pensato per offrire ai visitatori l’opportunità di sperimentare un’offerta turistica diversa che tenga conto anche dell’offerta culturale dei territori.

Selezionato per rappresentare nella prima quindicina di luglio la Sicilia a Expo 2015, il progetto è nato da un’idea di Vera Greco, direttore del Museo Regionale della Ceramica di Caltagirone, e si propone come filo conduttore che lega il comune calatino a Vizzini, Mineo e Catania in un unico percorso Verista.

Il percorso proposto ai visitatori parte proprio dal Museo della Ceramica di Caltagirone dove è allestita la mostra delle figurine in terracotta “veriste” della bottega “Bongiovanni Vaccaro”: 37 statuine realizzate dai valenti figurinai della rinomata scuola calatina.
Caltagirone entra a buon diritto negli itinerari del Verismo, e non solo per aver dato i natali ai figurinai calatini Giacomo Bongiovanni e Giuseppe Vaccaro, i due ceramisti che nelle loro sculture d’argilla anticiparono i modi della rappresentazione verista, ma per alcuni luoghi cari a Giovanni Verga, come l’ex Teatro Garibaldi, oggi Galleria Luigi Sturzo, citato nel “Mastro don Gesualdo”, e Il Fondaco, ricordato da Verga nella novella “Cos’è il re”.

La cunziria dal video di Valentina Pellitteri

La seconda tappa dell’itinerario “Anime di Ferro” è Vizzini con i suoi luoghi verghiani (La Cunziria, l’Osteria della Gna Nunzia e la chiesa di Santa Teresa, la Casa di Mastro Don Gesualdo, la Casa di “Lola e Santuzza” e i palazzi Trao, Verga, La Gurna e Sganci) ma anche con le Manifestazioni Verghiane che quest’anno si celebreranno dal 25 luglio al 30 agosto.

A Mineo, patria di Luigi Capuana, scrittore verista del quale quest’anno ricorre il centenario della scomparsa, “Anime di Ferro” propone la visita alla Casa Museo Capuana dove sono ancora presenti tracce del periodo giovanile dello scrittore, e le iniziative “Capuana Cento” promosse dal Comune di Mineo per tutto il 2015.

L’itinerario verista di “Anime di Ferro” si conclude a Catania, che con la Casa Museo Verga (la casa d’infanzia di Giovanni Verga) e l’omonima Fondazione, il Monastero delle Benedettine (luogo simbolo del  romanzo “Storia di una Capinera”) o il porticciolo di Acitrezza – luogo verghiano per antonomasia –  costituisce una tappa obbligata di questo percorso alla riscoperta del Verismo.

 

LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO. «Una mostra, un evento, un itinerario che parte dal Museo di Caltagirone – ha sottolineato il direttore Vera Greco durante la presentazione del progetto – il cui fil rouge è segnato dai luoghi del verismo, un’iniziativa che unisce cultura e turismo. Parte da Caltagirone, dalle figure di terracotta della bottega Bongiovanni e Vaccaro, non solo figure realistiche della vita nei campi, esposte al museo. “Verismo” non vuol dire solo il pessimismo dei vinti. Solo oggi capiamo perché la Sicilia è stata massacrata dagli stessi siciliani, poveri fino all’osso comprati con poco che hanno svenduto il patrimonio storico e artistico. Il progetto è raccontato nel film di 20 minuti della filmaker Valentina Pellitteri, che viene dalla scuola sperimentale di Palermo, e che racconta anche luoghi inediti. Un video che va all’Expo, quindi non didascalico».

 Bongiovanni Vaccaro - a colori

LA MOSTRA

Il Museo della Ceramica di Caltagirone ospita, dal 12 al 30 giugno, la mostra delle figurine in terracotta veriste della bottega “Bongiovanni Vaccaro”: “Una rappresentazione, quella di Bongiovanni presto seguito in quest’arte dal nipote Giuseppe Vaccaro, che anzi firmerà le opere assieme allo zio, tanto da formare lo strettissimo binomio Bongiovanni Vaccaroscrive Domenico Seminerio nell’introduzione di “Anime di Ferro”-  fortemente impregnata di realtà, di verità. Gli è che le figurine non ritraggono personaggi di maniera, stereotipi d’un certo modo d’intendere il popolo: sono invece autentici ritratti, rappresentazione dal vero di uomini e donne e animali e piante che questa terra popolavano all’inizio dell’800. Dal vero. Quel vero che alcuni decenni dopo darà vita alla corrente letteraria del Verismo, con gli altissimi esiti legati ai nomi di Giovanni Verga e Luigi Capuana, di Vizzini l’uno, di Mineo l’altro, due cittadine poste a poche miglia da Caltagirone, dove vissero e operarono Bongiovanni e Vaccaro”.

La mostra è visitabile tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 18.30.

IL VIDEO
“Anime di Ferro – Un itinerario Verista da Caltagirone a Vizzini, Mineo e Catania” consta anche di un cortometraggio realizzato dalla giovane filmaker calatina Valentina Pellitteri, ex allieva del Centro sperimentale di Cinematografia di Palermo, che oggi vive e lavora a Roma. Valentina Pellitteri ha realizzato un film, della durata di 20 minuti circa, in cui ripercorre i luoghi dell’itinerario “Anime di Ferro” attraverso la voce narrante di un’immaginaria amante di Giovanni Verga.Il film – commenta Vera Greco – vuole comunicare  un messaggio che del Verismo estrae la parte più positiva, facendo emergere la singolarità e la bellezza dei luoghi narrate con un linguaggio contemporaneo, bypassando lo spirito dei vinti di Verga che rinunciano alla speranza, e anzi, al contrario, suggerendo una consapevolezza di essere artefici del nostro destino e quindi di poterlo cambiare con l’impegno e la volontà. Oltre che con il coraggio e il sogno”.

I LUOGHI DELL’ITINERARIO
CALTAGIRONE ha dato i natali a Giacomo Bongiovanni e Giuseppe Vaccaro, i due ceramisti che nelle loro sculturine d’argilla, dette figurine, anticiparono i modi della rappresentazione verista. Le loro sculture ritraggono dal vero e con vivo realismo quegli umili contadini, pastori e popolani, che sono i protagonisti privilegiati delle pagine di Verga e Capuana. Un Verismo figurativo, che precede il Verismo letterario, con esiti d’arte altrettanto imponenti.

MUSEO REGIONALE DELLA CERAMICA: custodisce un buon numero di sculture di Bongiovanni Vaccaro, nonché di altri valenti figurinai.

CASA VACCARO: la dimora dei Vaccaro si trova in via Sant’Agostino, una stradina posta al di sopra della celebre Scala di Maria SS. Del Monte, nella parte più alta del centro storico.

CHIESA DI SAN BONAVENTURA: nota per gli affreschi di Pietro Paolo Vasta, custodisce le tombe di Giacomo Bongiovanni e di altri illustri personaggi caltagironesi del ‘700 dell’800

EX TEATRO GARIBALDI, OGGI GALLERIA LUIGI STURZO:  ricordato da Giovanni Verga nel “Mastro Don Gesualdo”, nell’800 e nella prima metà del ‘900 fu sede di un rinomato Teatro Comunale, dove si esibirono grande cantanti lirici e famosi attori.

IL FONDACO: sono i locali dove trovavano ospitalità per la notte carrettieri e mulattieri insieme alle loro bestie, in funzione fino alla seconda guerra mondiale. È ricordato da Verga nella novella “Cos’è il re” insieme al Palazzo Crescimanno, dove fu ospitato il re Ferdinando II di Borbone.

VIZZINI è la città d’origine di Giovanni Verga ed è qui, tra i luoghi e le stradine di questo paese posizionato tra Catania e l’altopiano degli Iblei, che lo scrittore ha tratto ispirazione, in particolare, per due dei suoi più famosi lavori: Mastro don Gesualdo e Cavalleria Rusticana.

LA CUNZIRIA: il villaggio ottocentesco dove si svolge l’episodio centrale di “Cavalleria rusticana”, ovvero  il famoso duello tra Alfio e Turiddu.

OSTERIA DELLA GNA NUNZIA E CHIESA DI SANTA TERESA: due luoghi centrali di “Cavalleria Rusticana”. L’osteria è ancora quella autentica, aperta al pubblico dopo il restauro e la ricostruzione degli ambienti tipici di una osteria di fine Ottocento.

CASA DI MASTRO DON GESUALDO: la casa, ancora intatta, in cui viveva prima del matrimonio, Mastro don Gesualdo, secondo il racconto verghiano.

PALAZZO TRAO: è il palazzo barocco che Verga descrive mirabilmente nelle pagine di “Mastro don Gesualdo”, l’abitazione di Bianca Trao.

PALAZZO VERGA: apparteneva alla famiglia dello scrittore che vi trascorreva lunghi soggiorni.

PALAZZO LA GURNA: qui è ambientato il ricevimento nuziale di  Bianca Trao e Gesualdo Motta nel “Mastro don Gesualdo”.

PALAZZO SGANCI: è’ il luogo dove avvenne il fidanzamento tra Bianca e Mastro don Gesualdo

CASE DI “LOLA” E “SANTUZZA”: Si tratta delle due case che secondo la tradizione locale appartennero ai due famosi personaggi verghiani.

MANIFESTAZIONI VERGHIANE: l’ormai consueto appuntamento organizzato dal Comune di Vizzini che quest’anno si svolgerà dal 25 luglio al 2 settembre

MINEO è la città natale di Luigi Capuana, romanziere e novelliere verista, scrittore per ragazzi, giornalista, critico, folclorista, mediatore in Italia del naturalismo francese, fotografo, ispettore scolastico e professore universitario, di cui quest’anno ricorre il centenario della morte.

CASA MUSEO LUIGI CAPUANA: palazzetto nobiliare ottocentesco di proprietà della Famiglia Capuana. Oggi ospita la Biblioteca Comunale e il Museo Capuaniano, con l’annesso Fondo librario ex PP. Cappuccini, ma al suo interno custodisce ancora tracce del periodo giovanile dello scrittore, specie al secondo piano, dove due stanze testimoniano la personalità vivace e creativa dello scrittore.

CATANIA è a tutti gli effetti la città di Giovanni Verga, e se non vi è fisicamente nato (come sostengono molti studiosi a dispetto della registrazione all’anagrafe) sicuramente è qui che il padre del Verismo è cresciuto, si è formato, ed ha ambientato luoghi e personaggi dei suoi lavori.

CASA MUSEO GIOVANNI VERGA: la casa natale, un appartamento al secondo piano di un palazzo ottocentesco, in cui lo scrittore trascorse la sua infanzia e risiedette per lunghi anni. Oggi, acquistato dalla Regione Siciliana, custoditi gli arredi e i libri di Giovanni Verga e alcune fotografie (una delle sue passioni) che ritraggono soprattutto volti familiari allo scrittore.

ACITREZZA, IL PORTICCIOLO E LA CASA DEL NESPOLO: il primo è un luogo verghiano per antonomasia, da qui infatti partiva, nelle pagine di Giovanni Verga la barca “Provvidenza” di padron ‘Ntoni; la “Casa del Nespolo” è invece la casa padronale della famiglia.

Pescatori ad Acitrezza dal  video di Valentina Pellitteri

MONASTERO DELLE BENEDETTINE: è uno dei luoghi in cui è stata ambientato il romanzo “Storia di una Capinera”

VIA ETNEA: la via principale di Catania è stata una delle mete quotidiane preferite dallo scrittore per le sue passeggiate e soste, durante il periodo catanese.

CASA VERGA A MONTE ILICE: è la casa di campagna di Verga su Monte Ilice, un conetto vulcanico spento, da cui si gode di un paesaggio straordinario sulle bocche eruttive ormai spente dell’Etna. La casa è situata in uno degli scorci più suggestivi dell’Etna ed è anch’esso uno dei luoghi di “Storia di una Capinera”