Caso Contrada, Lipera: “Il mio assistito doveva essere assolto, la legge interpretata liberamente dalla magistratura”

Caso Contrada, Lipera: “Il mio assistito doveva essere assolto, la legge interpretata liberamente dalla magistratura”

CATANIA – Bruno Contrada doveva essere assolto lo afferma con forza l’avvocato Giuseppe Lipera quando mancano ormai pochi giorni al processo che vedrà il suo assistito comparire nelle vesti di imputato davanti alla Corte d’Appello di Caltanissetta. I reati contestati all’ex dirigente del Sisde sono, lo afferma ancora il suo legale, “inesistenti, Bruno Contrada non ha attuato alcuna condotta criminosa, tutte le accuse a suo carico sono infondate“.

Il processo del prossimo 18 giugno vedrà l’ex dirigente del Sisde difendersi dall’imputazione di concorso esterno in associazione mafiosa. Tale incriminazione a parere del legale “non è prevista neppure come reato dal nostro ordinamento“. L’avvocato Giuseppe Lipera ha comunque depositato in procura un fascicolo in cui sono contenuti una memoria difensiva e dei capitoli di prova.

In allegato Lipera avrebbe anche aggiunto la lista dei testimoni, un elenco davvero corposo di cui dovrebbero far parte il direttore del dipartimento per le informazioni sulla sicurezza Giovanni De Gennaro (all’epoca dei fatti contestati vice direttore e successivamente direttore della DIA), il generale dei carabinieri, nonché capo della DIA Giuseppe Tavormina, il generale dei carabinieri Francesco Valentini, il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, l’avvocato Michele Costa, il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi, Licio Gelli, l’ex magistrato Antonio Ingroia e Vincenzo Scarrantino.

Il legale di Bruno Contrada spera che il suo assistito, ormai ottantaquattrenne, possa “vivere tanto a lungo da sentirsi proclamare finalmente innocente“. Limputato al processo del prossimo 18 giugno sconta a parere del suo avvocato la prassi sempre più diffusa della “legge interpretata liberamente dalla magistratura“. Le ingiustizie subite in 25 anni di persecuzione, aggiunge poi Giuseppe Liperanon hanno minimamente fiaccato lo spirito del mio assistito che resta un uomo affascinante e tutte le persone che l’hanno conosciuto non possono che parlarne bene”.